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OCF, la grande sfida sarà la vigilanza

6/23/2016 | Francesco D'Arco

L'Organismo si prepara a svolgere le nuove funzioni annunciando la ricerca di professionisti specializzati e una netta divisione della struttura in base alle funzioni svolte


L'Organismo di vigilanza e tenuta dell'Albo unico dei consulenti finanziari si prepara a raccogliere la grande sfida dei prossimi mesi: la vigilanza. Ad affermarlo il presidente dell'OCF, Carla Rabitti Bedogni (nella foto), che nel corso della Relazione Annuale 2015 svoltasi oggi a Roma ha subito ricordato: "L'organismo dovrà dotarsi di una più complessa struttura organizzativa che consenta di svolgere con tempestività ed efficacia i nuovi compiti assegnati".

A riguardo, secondo Rabitti Bedogni, saranno necessarie " risorse umane di elevata professionalità,  prevedendo a tal fine anche il supporto di personale specializzato che abbia svolto analoghe funzioni nelle autorità di settore, grazie all'istituto del "distacco" previsto proprio dal legislatore". Scelte fondamentali dal momento che la vigilanza che l'OCF sarà chiamato a svolgere dovrà essere "molto rigorosa ed efficiente".Un obiettivo che impone un adeguamento della struttura organizzativa dell'organismo "con una rigida separazione di personale, mezzi e funzioni,distinguendo in maniera puntuale la parte dedicata alla tenuta dell'Albo unico da quella dedicata alle funzioni di vigilanza".

Una vigilanza che, come ha affermato il vice ministro del Ministero dell'Economia e delle Finanze, Enrico Zanetti, dovrà essere "effettiva". "Dobbiamo entrare nella effettività dei controlli" ha affermato Zanetti. È quindi opportuno "sanzionare adeguatamente chi non opera correttamente. In questo momento storico dobbiamo "passare dalla burocrazia dei controlli  alla effettività dei controlli. Questo il cambio di paradigma necessario". Solo così, secondo Zanetti, l'industria della consulenza finanziaria "contribuirà a ristabilire la fiducia tra risparmiatori e mondo della finanza".

Un ruolo centrale e rilevante riconosciuto anche dall'onorevole Marina Sereni, vicepresidente della Camera dei Deputati:  "Dopo 10 anni il vostro settore ha visto la nascita di quella che potremmo definire la vostra casa comune" ha affermato Sereni. "Questa riforma rientra in un quadro più ampio che vuole aumentare la tutela dei risparmiatori. In questo nuovo quadro normativo la figura del consulente finanziario assume un ruolo centrale. Diventa infatti fondamentale garantire sotto il profilo della adeguatezza e della approriatezza l'accesso all'informazione finanziaria che deve essere chiara e trasparente". Un assioma particolarmente importante in un paese come l'Italia che registra una bassa alfabetizzazione finanziaria. "In questo constesi i consulenti finanziari sono chiamati a svolgere l'importante compito di diffondere le conoscenze. Una grande sfida per il vostro settore che sono sicuro che vuoi sapere cogliere" ha concluso Sereni.

E una sfida che il presidente Rabitti Bedogni ha subito raccolto ricordando le inziative in ambito di educazione finanziaria nel corso degli anni: "un sistema dedicato alla vigilanza, cittadini educati finanziariamente fin dall'età scolare, consulenti preparati e selezionati ben realizzano il diritto del risparmiatore, previsto dall'art. 47 della Costituzione, ad essere considerato un investitore e non solo un consumatore da proteggere" ha concluso il presidente dell'OCF.

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