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OCF e il flop degli agenti di assicurazione

10/16/2019 | Elio Conti Nibali*

Il principio di efficienza deve essere sempre rispettato, ci viene insegnato e raccomandato continuamente: di quale “efficienza” si parla con la prova d'esame di ammissione all'OCF riservata agli agenti di assicurazione?


Se si fosse trattato solo di un flop probabilmente non meriterebbe di essere neanche commentato. Ma dietro il desolante esito del primo esame riservato  esclusivamente agli agenti di assicurazione  per l’iscrizione all’Albo unico dei consulenti finanziari c’è dell’altro.
Per cominciare, c’è una lunga storia. Una storia che parte da molto lontano, dalle insistenti, stucchevoli richieste avanzate nel tempo per ottenere un regime di “favore” che consentisse, senza colpo ferire, l’iscrizione automatica all’Albo dei consulenti finanziari a chi risultasse già iscritto al Rui.

 

I motivi, pro e contro, li risparmio;  l’ipotesi fu respinta ma si continuarono a cercare scorciatoie e sponde negli ambienti più sensibili. Lobbisti e pontieri si misero quindi in movimento ed ecco che, all’ultimo giro di orologio, allo scadere dell’ora X, si trovò nel relatore della legge di stabilità del 2016 alla commissione finanza della Camera il politico sensibile al tema, capace di presentare e fare approvare un emendamento.

 

Emendamento in forza del quale fu dato il via libera ad un esame “semplificato”, ovvero monco di una serie di materie, riservato esclusivamente agli agenti assicurativi. Che il relatore fosse lui stesso un assicuratore per la verità fece storcere il naso a qualcuno, ma l’interessato se la rise di gusto e respinse anche con sdegno le critiche avanzate riguardo l’effettiva necessità per il mercato di un siffatto provvedimento.

 

“Grazie a questa iniziativa legislativa il mercato esploderà, ci sarà la fila per partecipare agli esami ed aumenteranno considerevolmente gli iscritti ad OCF”!

 

Più o meno fu questo il senso delle dichiarazioni entusiastiche dopo l’approvazione dell’emendamento (una semplice ricerca su google lo confermerà).
Bene, arriviamo allora ai giorni nostri.

 

Ottemperando alle disposizioni normative e regolamentari, OCF a giugno 2019 ha indetto la prova d’esame “riservata”, fissandola il 9 ottobre 2019: per farla breve, 5 (cinque) domande presentate, 2 (due) candidati presenti, 0 (zero) idonei ……!

 

Dietro questo sensazionale risultato però ci sono stati gruppi di lavoro, riunioni di comitato scientifico, attività di informatici, creazioni di algoritmi, risorse umane dedicate, costi per l’organizzazione……. tutto  da mettere in carico, ancora una volta, sui consulenti finanziari iscritti all’Albo.  

 

Il principio di efficienza deve essere sempre rispettato, ci viene insegnato e raccomandato continuamente: di quale “efficienza” si è trattato in questo caso? Chi risponderà di questo flop annunciato?
Non certo il deputato ed il suo gruppo parlamentare, che ormai rientrano tra i desparecidos.

 

Certamente sappiamo però chi  ha sopportato i costi di quel nefasto emendamento. Ma si sa, in Italia un emendamento non si nega a nessuno.

 

Prosit. 

 

*consulente finanziario

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