In un periodo in cui i tassi d’interesse sono storicamente bassi, le imprese di investimento hanno risposto alla ricerca di rendimenti con l’offerta di prodotti di investimento complessi, prima rivolti solo alla clientela istituzionale e da alcuni anni anche alla clientela retail. E non di rado i prodotti complessi sono commercializzati in modo aggressivo. Per questo l’Esma (l'avviso è pubblicato in Italia sul sito della Consob) ha deciso di scendere in campo diffondendo un avviso, rivolto ai professionisti del risparmio e ai clienti retail, sui rischi dell’investimento in prodotti complessi.

Nell’avviso l’authority europea consiglia di non investire e, qualora lo si voglia fare di rivolgersi alla consulenza di tipo professionale, per capire “se le caratteristiche o i rischi principali del prodotto finanziario non sono chiari” e per valutare un tipo di investimento più adeguato.

“È bene sapere - spiega l’Esma - che, talvolta, il nome di un prodotto potrebbe non riflettere le caratteristiche dello stesso. Si consiglia di diffidare delle promesse di rendimenti “alti”, “garantiti”, “protetti” o “assoluti”, perché spesso tali promesse si rivelano ingannevoli”. L’Esma classifica in prodotti complessi le attività cartolarizzate, i tipi di obbligazioni come quelle convertibili o subordinate; i certificati; i contratti per differenza (contracts for difference - CFD); gli strumenti collegati al merito di credito (credit linked note);  i prodotti strutturati e warrant”.