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7/13/2015
Richiamo di attenzione della Consob nei confronti degli intermediari distributori di fondi esteri ed estero - vestiti, che rappresentano il 70% circa del patrimonio dei fondi collocati in Italia. Nel mirino dell’authority, guidata dal presidente Giuseppe Vegas (nella foto), è finita la selezione dei prodotti da offrire o consigliare alla clientela al dettaglio, che “non può fondarsi su valutazioni di mero vantaggio economico per l'intermediario, ma deve essere rivolta prioritariamente a soddisfare gli interessi dei clienti serviti”.
È questo il senso di una Comunicazione (n. 0055927/2015) approvata dalla Consob sulla base della normativa MiFID, la direttiva europea che disciplina la prestazione dei servizi di investimento, un’iniziativa, che non introduce nuove regole, ma intende richiamare gli intermediari al pieno rispetto delle norme europee già in vigore. Recenti evidenze di vigilanza, spiega la Consob, hanno mostrato una crescita della raccolta degli OICR di diritto estero, ivi inclusi i fondi esteri istituiti da intermediari italiani (estero - vestiti o round trip), regolati dalla Ucits IV.
La Commissione ha ritenuto di intervenire con una comunicazione, si legge in una nota, “posto che in ambito comunitario permangono aree di disomogeneità nei diversi Stati sul tema dei costi gravanti sui prodotti della gestione collettiva e, in particolare, sul profilo delle commissioni di incentivo (le cosiddette performance fee)”. La normativa europea in materia, per quanto armonizzata, mantiene, infatti, aree di micro - divergenze tra un Paese e l'altro. Per i prodotti di diritto italiano, ad esempio, l'ordinamento nazionale prescrive condizioni stringenti per l'applicazione delle commissioni di incentivo, mentre un’analoga disciplina, "finalizzata a un contemperamento degli interessi di intermediario e cliente, non è sempre presente in tutti gli Stati membri".
La Comunicazione intende, quindi, richiamare gli intermediari distributori di fondi caratterizzati da meccanismi commissionali più vantaggiosi per i gestori e per gli stessi distributori ad individuare e a gestire i conflitti di interesse che ne derivano. Consob, prosegue la nota, si riserva di verificare nell'ambito dell'attività di vigilanza la condotta degli intermediari, per garantire il loro allineamento a questo richiamo
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