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3/7/2016
Prima è stata l’Esma, che negli utlimi 12 mesi ha deciso di accendere un faro sul "closet indexing", la pratica di alcuni gestori di vendere fondi azionari passivi come se fossero attivi e cioè con commissioni più alte. Ora si è mossa anche la Consob: stando a FTfm, il settimanale del risparmio del Financial Times, che starebbe studiando un nuovo esame relativo ai fondi azionari venduti come prodotti a gestione attiva ma che in realtà sarebbero gestiti come i meno onerosi Etf che replicano un indice.
Secondo FTfm, il regolatore italiano ha in programma di realizzare una nuova indagine sui fondi azionari. La Consob aveva indagato su questa pratica nel 2010, mettendo nel mirino però i fondi flessibili di 10 importanti asset manager italiani, cui era stato chiesto di abbassare il profilo di rischio. A esito dell'indagine, tuttavia, non erano state comminate sanzioni ma chiesti ai soggetti coinvolti degli interventi correttivi sul profilo di rischio e cioè sulle informazioni fornite ai risparmiatori nel KIID.
Esma ricorda che dall’universo di 29.000 fondi Ucits venduti in Europa, la campagna contro i fondi "closet-indexing" (i risultati sono stati resi noti lo scorso 2 febbraio) ha riguardato i prodotti azionari che non sono categorizzati come index-tracking e che sono stati lanciati prima del primo gennaio 2005, con un patrimonio superiore a 50 milioni di euro e una commissione di gestione superiore allo 0,65% del NAV. Il regolatore europeo fino a oggi ha monitorato 2.600 fondi europei scoprendo che il 5-15% dice di gestire in modo attivo i patrimoni che in realtà vengono agganciati al benchmark come un prodotto indicizzato.
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