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1/10/2019
La Consob mette nel mirino la vendita di opzioni binarie e CFD al retail. La Commissione ha avviato lunedì 7 gennaio una consultazione sulle misure da adottare in materia di offerta agli investitori al dettaglio di queste due tipologie di strumenti derivati in genere offerti agli investitori al dettaglio attraverso piattaforme di trading elettroniche senza essere accompagnate dal servizio di consulenza o di gestione del portafoglio. L'obiettivo è "introdurre in Italia in via permanente - ai sensi della direttiva comunitaria sulla prestazione dei servizi di investimento (MiFID II) e dell'articolo 42 del regolamento Mifir (Regolamento Ue sui mercati degli strumenti finanziari) - le stesse misure d'intervento già adottate dall'Esma, l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati".
Consob ricorda che i provvedimenti Esma, approvati con il supporto anche della Commissione, prevedono per quanto riguarda l'offerta di opzioni binarie il divieto di commercializzazione, distribuzione e vendita agli investitori al dettaglio; per quanto riguarda, invece, l'offerta di contratti per differenza, prevedono restrizioni alla commercializzazione, distribuzione e vendita agli investitori retail. La consultazione avrà termine il 22 gennaio 2019.
In particolare, la leva è "il fattore che contribuisce maggiormente al fatto che gran parte dei clienti al dettaglio non sono consapevoli del rischio elevato a cui sono esposti quando investono in CFD". La leva finanziaria - prosegue la Commissione - "ostacola anche la comprensione da parte dell'investitore dell'impatto, sul risultato, delle commissioni e dei differenziali poiché questi sono solitamente applicati sull'ammontare nozionale della transazione e non sui margini versati dal cliente".
Quanto ai limiti permanenti che la Consob vorrebbe imporre alla commercializzazione, distribuzione e vendita di CFD agli investitori retail, ricordiamo i limiti alla leva finanziaria in relazione alla volatilità dell'asset sottostante e divieto di offrire incentivi ai clienti per operare in CFD e l'obbligo di pubblicazione di un avviso standardizzato sui rischi connessi all'operatività in CFD che include la percentuale delle perdite accusate dagli investitori al dettaglio del provider.
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