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Risparmio, una risorsa da "gestire". Non da "esaurire"

6/15/2019

C’è tanto risparmio nel discorso al mercato del presidente della Consob Paolo Savona che lo indica come ingrediente principale per il rilancio del Paese. Resta una domanda: come?


C’è tanto risparmio nel discorso al mercato del presidente della Consob Paolo Savona, svoltosi venerdì 14 giugno nella consueta cornice di Palazzo Mezzanotte. Un risparmio che diventa, agli occhi del professore, protagonista principale di una potenziale rinascita dell’Italia, o perlomeno strumento utile e necessario a controbilanciare anche un elevato indebitamento del Paese, al punto da dedicare al tema l’intero primo capitolo del suo discorso.

 

Il risparmio come fondamento della stabilità economica e sociale”, questo il titolo della prima parte dell’intervento pubblico del prof. Savona che subito evidenzia che “il risparmio resta la componente dello sviluppo italiano sotto diretta e prevalente influenza del Paese. Esso è il punto di forza della società italiana, che è stato elevato a valore costituzionale” afferma il presidente della Consob che critica subito la tendenza italiana a non assorbire “flussi di risparmio dall’estero”, ma anzi di cederne “in quantità superiori al suo debito pubblico”. Ecco perché, grazie al risparmio, “per la comunità europea e globale l’Italia non rappresenta un problema finanziario, ma una risorsa alla quale molti paesi attingono per soddisfare le loro necessità”. Da qui la necessità, secondo il prof. Savona, di cambiare rotta, di rompere le consuete abitudini e iniziare a utilizzare “al nostro interno” una risorsa come il risparmio che non è scarso.

 

“Il binomio fiducia-crescita riceverebbe un impulso certo e rilevante da un’azione congiunta del settore privato e pubblico italiano per attuare investimenti aggiuntivi nell’ordine di 20 mld di euro, utilizzando risparmio interno” chiosa il presidente che ricorda i numeri del risparmio finanziario italiano (gli ormai famosi 4.218 miliardi euro posseduti dalle famiglie, ndr) arrivando a sostenere che, “se la fiducia del paese è solida e la base di risparmio sufficiente, livelli di indebitamento nell’ordine del 200% rispetto al PIL non contrastano con gli obiettivi economici e sociali perseguiti dalla politica”.

 

Inevitabile ricevere, a primo acchito, un plauso da parte dell’industria - diversi rappresentanti delle associazioni di categoria del mondo del risparmio gestito e della consulenza finanziaria e manager del settore hanno apprezzato i diversi spunti emersi nell’intervento del prof. Savona -, eppure dopo la conclusione del discorso al mercato rimane una domanda irrisolta: preso atto che il risparmio è un’enorme risorsa per il Paese (“il petrolio dell’Italia”, affermava anni fa Alessandro Foti, a.d. di Fineco, ndr), quale sarà la via perseguita (o perseguibile) per dirottare questo risparmio a sostegno del Paese?

 

Quando il prof. Savona ha guardato fuori dai confini nazionali ha indicato senza troppe esitazioni la necessità di “creare un titolo europeo privo di rischio (European safe asset)” alternativo al Bund tedesco che “migliorerebbe la razionalità distributiva della creazione monetaria, governerebbe taluni disturbi alla stabilità finanziaria, anche provenienti dai debiti sovrani in eccesso, attenuerebbe le divergenze nei tassi dell’interesse all’interno dell’Eurozona”. Meno evidente, invece, la modalità in cui il risparmio può (o deve) coprire parte del debito pubblico italiano - il tutto, si spera, offrendo anche opportunità di crescita al singolo risparmiatore. 

 

Una domanda fondamentale che al momento non sembra avere una risposta concreta nel discorso al mercato che, come di consueto vede il presidente di turno della Consob lanciare riflessioni di ampio respiro e indicare possibili linee guida. Ma il passaggio dai principi ai fatti può avvenire in molti modi e non è la prima volta che il risparmio viene indicato come risorsa preziosa per rilanciare l’economia del Paese, non si è mai arrivati però ad analizzare concretamente il “come” questo utilizzo del risparmio debba avvenire. E il “come”, quando si parla del risparmio degli italiani, è essenziale perché una “risorsa”, per quanto abbondante, se non adeguatamente gestita, viene “esaurita” rapidamente e non fornisce i risultati sperati.  

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