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Rischi e opportunità del FinTech, l’analisi di Consob

7/7/2021

Ben venga la transizione della finanza tradizionale verso il digitale, ma a condizione che vengano presidiati i rischi per la tutela del risparmio


“La trasformazione digitale del mercato finanziario è ormai un processo inarrestabile”. Si è conclusa con questa considerazione l’audizione di Maria Antonietta Scopelliti, segretario generale della Consob, presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, sul tema "FinTech: Profili di attenzione e opportunità per gli emittenti e il risparmio nazionale".

 

“La Consob è molto favorevole ad una transizione della finanza tradizionale verso il FinTech” ha dichiarato il segretario generale, “a condizione che, sulla base dei risultati di adeguate ricognizioni e sperimentazioni, vengano presidiati i rischi per la tutela del risparmio”.

 

Così come per la finanza tradizionale, l’obiettivo, anche nel mondo della finanza digitale, dovrà rimanere quello di “indirizzare il risparmio verso la crescita dell’economia reale (e sostenibile) e quindi quello di legare la sua remunerazione ad investimenti produttivi” ha spiegato Scopelliti. “Per questo motivo, uno dei focus dell’attività della Consob sarà individuare e sostenere quelle innovazioni che supportano, da un lato, l’accesso al capitale e, dall’altro, la tutela degli investitori”.

 

Per quanto riguarda l’innovazione, il segretario generale di Consob fa riferimento soprattutto “al segmento dei Digital Capital Raising, costituito oggi principalmente dalle piattaforme di crowdfunding, ma con un futuro legato allo sviluppo di tecnologia DLT; della crescita di mercati di scambio delle attività digitali o criptoattività (Digital Asset Exchange) ovvero piattaforme di trading e di clearing e connessi servizi di raccolta ed esecuzione di ordini; dell’evoluzione del Wealthtech riferito alle applicazioni tecnologiche nelle gestioni patrimoniali e nella consulenza”

 

Sul piano invece della tutela del risparmio, Scopelliti avverte che “i cittadini devono in ogni caso acquisire al più presto maggiore coscienza dei pericoli aggiuntivi che corrono quando operano nel mondo digitale. La rincorsa a sanzionare fenomeni fraudolenti e ad emettere segnali di allarme è una battaglia che non può essere vinta in un mondo che opera a livello globale, senza certezze di governance e responsabilità e senza articolazione territoriale”.

 

In chiusura del suo intervento il segretario generale ha richiamato l’attenzione sull’importanza dell’educazione finanziaria, che “dovrà continuare con più impegno anche tramite nuovi canali, in modo da arrivare proprio a quegli investitori sensibili alle sollecitazioni che provengono dal web e dai social (come dimostrato sia dalle vicende relative a piattaforme di trading di titoli quotati tradizionali come Gamestop, sia dal crescente fenomeno delle offerte abusive di criptoattività)”.

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