Tempo di lettura: 3min

BoE, tanti ostacoli davanti. I commenti dei gestori

2/2/2024 | Daniele Riosa

La Banca d'Inghilterra ha lasciato invariati i tassi d'interesse britannici al 5,25% per la quarta volta consecutiva. Ma il Comitato di Politica Monetaria ieri si è mostrato diviso


La Banca d'Inghilterra ha lasciato invariati i tassi d'interesse britannici al 5,25% per la quarta volta consecutiva. Vediamo come i gestori commentano la decisone presa dalla BoE nella riunione di giovedì primo febbraio.

Tomasz Wieladek, chief european economist di T. Rowe Price, rileva che “dalla spaccatura del voto possiamo supporre che il comitato si sia mosso in direzioni diverse. I membri che danno maggiore importanza ai dati del mercato del lavoro e alle indagini sulla produzione corrente hanno optato per un rialzo dei tassi. Quelli che ritengono, invece, che l'attuale politica monetaria restrittiva finirà per pesare in modo significativo sulla domanda, e che sono più guidati dai recentissimi dati sull'inflazione, hanno preferito un taglio. Per la maggior parte dei membri dell’MPC, la preferenza è stata quella di mantenere la politica invariata in questa riunione”.

"Nonostante ciò - constata l’esperto - l’MPC si è parzialmente opposto a tagli immediati dei tassi. Se da un lato l’MPC ha dichiarato che avrebbe tenuto sotto controllo il periodo in cui i tassi bancari dovevano rimanere ai livelli attuali, dall'altro la maggioranza ha ritenuto che fossero necessarie ulteriori prove prima di iniziare a tagliare i tassi. Nelle previsioni dell’MPC, condizionate al percorso di mercato dei tassi d'interesse, l'inflazione CPI è al 2,3% a due anni e all'1,9% a un anno. Il fatto che l'attuale percorso dei tassi di interesse di mercato, che prevedeva un primo taglio dei tassi a maggio o giugno, abbia comunque prodotto un'inflazione superiore all'obiettivo è un secondo forte segnale di un eccesso di ottimismo nelle attuali previsioni del mercato per il primo taglio. In altre parole, è un'indicazione del fatto che, secondo l’MPC, agosto è una data più probabile per il primo taglio dei tassi”.

“Naturalmente - conclude Wieladek - la pubblicazione dei dati sul tasso di disoccupazione rivisto, prevista per lunedì prossimo, potrebbe sconvolgere significativamente queste proiezioni. Se l'ultimo tasso di disoccupazione sarà rivisto al di sotto del 4%, le proiezioni odierne si rivelerebbero troppo ottimistiche per quanto riguarda la rapida discesa dell'inflazione. Se invece sarà superiore al 4,5%, l'inflazione scenderà più rapidamente di quanto previsto dall’MPC”.

Richard Flax, cio di Moneyfarm, sottolinea che “come previsto, la Banca d’Inghilterra, sulla scia della decisione della Fed di mercoledì, ha mantenuto invariato il tasso sulla sterlina al 5,25%, nonostante negli ultimi tempi si fosse dichiarata più possibilista della sua omologa statunitense riguardo all’eventualità di un taglio dei tassi. L’inflazione complessiva Oltremanica ha registrato un lento ma costante declino dai massimi dell'ottobre 2022, quando toccò l’11,1%, all'attuale 4%, con i mercati e gli investitori in fibrillazione, pronti a cogliere ogni segnale di un possibile taglio dei tassi. Tuttavia, il momento non sembra ancora arrivato. Il Comitato di Politica Monetaria ieri si è mostrato diviso: un membro ha votato per un taglio dei tassi, due membri per un aumento e la maggioranza si è dichiarata favorevole allo stop”.

“Il fatto che le opinioni dei policymaker siano così in contrasto tra loro dimostra che la BoE ha ancora davanti a sé diversi ostacoli”, conclude Flax.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?