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Nuova crisi del mercato immobiliare cinese?

2/28/2024 | Marcella Persola

Dopo Evergrande è la volta di Country Garden, un nuovo sviluppatore immobiliare in default


Nuovo crollo del mercato immobiliare cinese. Dopo Evergrande è la volta di Country Garden. Il più grande sviluppatore immobiliare privato della Cina, ha riferito di essere alle prese con la richiesta di liquidazione sul mancato rimborso di un prestito del valore di 1,6 miliardi di dollari di Hong Kong (circa 205 milioni di dollari Usa), promossa da un creditore. 

Così come evidenzia una nota di Ansa, la news deriverebbe da una nota della compagnia alla Borsa di Hong Kong. La mossa è arrivata dopo che contro Evergrande, il gruppo del real estate più indebitato al mondo, è stata disposta alla fine di gennaio la liquidazione da parte dell'Alta corte di Hong Kong. 

Country Garden, sarebbe già in default, con debiti per oltre 200 miliardi di dollari.

Cosa sta accadendo quindi all'immobiliare cinese? Cassa Lombarda recentemente aveva segnalato come ad agosto i prezzi delle nuove case in Cina avessero registrato un nuovo calo e che nonostante i benefici degli interventi pubblici di supporto, il settore immobiliare continuava a soffrire l’impatto negativo della crisi dell’eccessivo indebitamento.

Anche Anne Vandenabeele, economista di Capital Group, in suo recente commento nel quale faceva un raffronto tra economia cinese e giapponese, indicava come “sebbene gli squilibri della Cina siano differenti, la sua crisi immobiliare e il controllo statale più rigido (inclusa la politica COVID) hanno fortemente rallentato la crescita dal 2017 – e la capacità in eccesso e la deflazione continueranno a rappresentare un rischio, se gli incentivi resteranno deboli”. Ed evidenziava come partendo dagli squilibri ciclici, "l’eccesso di investimenti residenziali in Cina sembra peggiore di quanto lo sia stato in Giappone: c’è ancora spazio per la crescita dell’urbanizzazione, ma potrebbe volerci ancora un po’ prima di riuscire ad abbassare gli elevati tassi di sfitto. Considerata la quota elevata di attività economica, il calo degli investimenti nel segmento residenziale sta già rappresentando un forte ostacolo". 

Di parere opposto invece Xiaolin Chen, head of international KraneShare che sottolineava in un suo recente contributo come l'immobiliare non sia il Tallone d'Achille della Cina. Per l'esperta “il 2023 ha visto la geopolitica e il settore immobiliare cinese continuare a influenzare il sentiment degli investitori, ma al tempo stesso la Cina si è dimostrata capace di affrontare in modo efficace le sfide economiche, attuando politiche finanziarie e di consumo prudenti. Infatti, sebbene si ponga spesso particolare enfasi sui problemi di leva finanziaria, che hanno avuto un impatto significativo sugli sviluppatori immobiliari cinesi, non viene quasi mai data importanza ai positivi bilanci cinesi”.

Infatti, la Cina può contare su riserve per 3 miliardi di dollari, su considerevoli risparmi individuali, sul più grande bacino di consumatori al mondo e un rapporto debito sovrano/PIL eccezionalmente basso.

Proprio grazie a questa favorevole situazione, il governo cinese - così come spiega l'head of international di KraneShare-  ha potuto emettere più debito senza impattare significativamente i livelli di passività totali, destinando tali risorse ai settori in difficoltà e alle amministrazioni locali: negli ultimi mesi, la Cina ha emesso tre "obbligazioni speciali", ciascuna del valore di 1 miliardo di Rmb (pari a 140 miliardi di dollari); la prima è stata destinata a nuovi progetti infrastrutturali, la seconda a sostenere le aziende di sviluppo immobiliare e la terza all’aumento di liquidità nel mercato.

Infine “il governo cinese ha inoltre adottato misure proattive per stabilizzare il mercato immobiliare privato, riconoscendo la sua importanza per la crescita economica e il sentiment degli investitori. Recentemente Shenzhen ha ridotto la caparra richiesta per l’acquisto di seconde case, che è passata dall’80% al 40%, a dimostrazione dell’'impegno a stimolare la domanda nel settore immobiliare privato. Un altro segnale positivo arriva dalle norme che incoraggiano le banche ad aumentare i prestiti destinati alle aziende di sviluppo immobiliare, il che evidenzia un approccio proattivo nel fornire liquidità al mercato per facilitare la ripresa”.

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