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Natixis AM, tutte le sfide dell'azionario 2014

1/9/2014 | Alessandro Chiatto

Natixis Global Asset Management, nel suo outlook sulle prospettive del comparto equity per l'anno in corso, mette a confronto quattro gestori di società della sua galassia


Il 2014 sembra essere un anno chiave per l'azionario, ma bisogna far attenzione e sapersi orientare. Un aiuto cerca di darlo Natixis Global Asset Management, nel suo outlook sulle prospettive per l'anno in corso dove si confrontano quattro gestori di società della galassia Natixis. 

 

Da un punto di vista fondamentale, Chris Wallis, chief executive officer di Vaughan Nelson Investment Management, ritiene che per i mercati azionari statunitensi il 2014 sarà simile al 2013, e quindi caratterizzato da una crescita molto lenta, nessuna tendenza particolare ma nessun elemento penalizzante. Tuttavia, Wallis è convinto che i prezzi azionari continueranno ad essere sostenuti dal quantitative easing. "Siamo convinti che gli indici azionari possano rimanere sotto pressione per diversi anni, ma vi sono ancora grandi opportunità in relazione a singoli titoli. L'aumento dei tassi di interesse comporterà difficoltà per alcuni settori, tra cui quello delle utility, ma in generale si tradurrà in un aumento del costo del capitale, quindi le società con tassi di rendimento più bassi troveranno maggiori ostacoli nel raccogliere capitali per implementare le proprie strategie aziendali".

 

Jens Peers, chief investment officer di Mirova, ha una view positiva per gli investimenti azionari sostenibili nel nuovo anno, con i settori della finanza e dell'efficienza energetica particolarmente promettenti secondo Peers. "È ovvio che, vista la scarsità di capitale disponibile per i governi a fini d’investimento nell'economia reale, le banche saranno chiamate a svolgere un ruolo più importante. Ci piacciono molto le banche finanziate in modo sostenibile. Ciò significa attrarre depositi per poi reinvestire il denaro nell'economia reale attraverso mutui ed investimenti per piccole e medie imprese" afferma Peers. L'efficienza energetica è un altro tema che Mirova trova particolarmente interessante. "Vista la nostra dipendenza dai combustibili fossili, che non sono illimitati per natura, è chiaro che dobbiamo investire nell’efficienza energetica. Le aziende sono inoltre sottoposte a maggior pressione per ridurre i costi operativi e l'investimento in efficienza energetica comporta solitamente un periodo di pay-back di circa due anni". 

 

Uno dei settori più interessanti, secondo Lee Rosenbaum, global equities manager di Loomis, è quello dei beni di consumo discrezionali. "In questo settore vi sono aziende caratterizzate da marchi forti, modelli di business solidi, capaci di generare flussi di cassa abbondanti. Alcune di queste aziende, ad esempio nel settore delle calzature, degli alloggi e dell'home improvement, utilizzano i flussi di cassa per distribuire dividendi e, in alcuni casi, per riacquistare le proprie azioni a prezzi molto interessanti" commenta Rosenbaum.

 

Michael Mangan, equity manager di Harris Associates, è chiaro: "Credo che le situazioni politiche possano creare una certa volatilità nel mercato e quindi offrire opportunità per acquistare titoli di alta qualità a prezzi scontati. Non penso che la risposta a tali eventi debba essere quella di abbandonare il mondo azionario" afferma Mangan.

 

 

 

 

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