Tempo di lettura: 3min

Schroders, dall’India arrivano segnali positivi

7/14/2014

Dal discorso pronunciato dal ministro delle Finanze indiano emergono molti punti che fanno ben sperare, spiega Crai Botham di Schroders


Il discorso sul budget pronunciato giovedì scorso dal ministro delle Finanze indiano, Arun Jaitley, è stato positivo.Tuttavia, le attese erano estremamente elevate e i mercati sono stati per certi versi delusi. Nonostante ciò, ci sono molti punti che fanno ben sperare, tra quelli enunciati da Jaitley. Di seguito un commento a cusa di Craig Botham, emerging markets economist di Schroders.

L’impegno del governo relativamente alla tassa sui beni e sui servizi è stato ribadito, con l’obiettivo di trovare una soluzione già quest’anno. Come detto in passato, questo punto è essenziale per il quadro fiscale dell’India. Inoltre, il ministro delle Finanze ha sottolineato che il governo mira a un deficit/PIL del 4,1% nel 2014. Anche questo elemento è positivo, ma siamo più prudenti sui presupposti di tale affermazioni. Sebbene non siano state apportate modifiche alle stime sulla crescita del Pil, il Governo ha cambiato quelle sulla crescita delle entrate, ora prevista al 15,% rispetto al 13,4% atteso sei mesi fa.

Nel frattempo, la spesa per sussidi è messa in bilancio con un calo dello 0,3% del PIL, ma non sono specificati i dettagli su come tale risultato sarà raggiunto. Il nostro timore al riguardo è che, nel caso queste stime non si realizzassero, l’obiettivo sul deficit sarà centrato tramite tagli alla spesa capitale, come spesso è accaduto in India.

Tuttavia, il nuovo budget include numerosi impegni a favore di una maggiore spesa per infrastrutture e di una soluzione ai ‘colli di bottiglia’ relativamente a strade e porti, carbone e miniere. Anche in questo caso, i dettagli sono vaghi ma, dati i risultati ottenuti dal primo ministro Modi nell’affrontare le lungaggini burocratiche nella sua precedente esperienza a Gujarat, siamo cautamente ottimisti sulla possibilità di risoluzione efficace di questi problemi. Inoltre, i tetti sugli investimenti diretti esteri sono stati aumentati al 49% sia nel settore delle assicurazioni sia nella difesa: si tratta di un altro passo incoraggiante per un’economia in assoluta necessità di maggiori afflussi di capitale. Siamo poi rincuorati dalle misure volte a sviluppare un quadro regolamentare per i casi di bancarotta di piccole e medie imprese – la Banca Mondiale attualmente posiziona l’India al 121° posto su 189 Paesi in materia di gestione delle bancarotte, così come dai piani per incentivare i prestiti a sostegno dei progetti infrastrutturali di lungo termine e dell’ottimizzazione dei corridoi industriali.

Una misura che sembra essere deludente è quella relativa alla tassazione retroattiva. Sebbene il ministro Jaitley abbia spiegato che il Governo cercherà di limitare gli accordi in tal senso, non li ha esclusi del tutto. Così facendo, le società straniere che puntano a investire nel Paese non possono essere del tutto tranquille. In conclusione, nessuno pensava che l’economia indiana sarebbe stata riformata e rinvigorita da un solo budget; il fatto che le politiche annunciate vadano nella giusta direzione ci incoraggia. Speriamo ora che il primo ministro Modi si dimostri bravo nell’attuazione delle riforme a livello nazionale quanto lo è stato nel caso di Gujarat.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?