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PIMCO alza il velo su tre prodotti "income"

10/16/2014 | Alessandro Chiatto e Massimo Morici

Al centro della tappa milanese del roadshow la view per i prossimi 3 - 5 anni e la strategia di tre fondi per la generazione di reddito


Il futuro potrebbe riservare meno rischi di quanto si crede: se il tasso ufficiale neutrale è inferiore al 2% storico in termini reali, e se facilita una normale volatilità degli asset, le valutazioni delle azioni, delle obbligazioni e delle attività rischiose in generale dovrebbero apparire meno artificialmente elevate di quanto alcuni presumono e il rischio di bolle potrebbe risultare inferiore alle attese. Questa, in poche parole, è la "Nuova Neutralità”, l’idea di base per gli investimenti per i prossimi 3 - 5 anni presentata al consueto Secular Forum dello scorso maggio, che è stata al centro della tappa milanese del roadshow di PIMCO, tenutasi a Palazzo Parigi. Un’occasione per la casa d’investimento californiana, controllata da Allianz, per fare anche il punto sul recente cambio di leadership, per presentare la propria view sui mercati e le strategie nei prodotti a reddito fisso. 
 
 
L’outlook della casa d’investimento californiana si basa sostanzialmente su quattro fattori, riassunti di fronte a una platea di 400 consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) da Alessandro Gandolfi, responsabile per l’Italia di PIMCO: l'alto livello di indebitamento delle economie occidentali, la demografia sfavorevole in queste aree (con l’invecchiamento della popolazione che crea un ostacolo strutturale alla crescita), il processo di regolamentazione nel settore finanziario, che spinge le banche a raccogliere le capitali anziché fare credito, e il rallentamento della Cina, che nasconde una potenziale minaccia nella bolla del sistema bancario ombra.

 
 
Fulcro della Nuova Neutralità è la previsione data dagli economisti di PIMCO del tasso ufficiale reale USA, più vicino allo 0 (2% nominale) che al 2% (4% nominale). Le implicazioni di questa view sulla gestione dei portafogli di PIMCO vanno da un generale sottopeso di duration sia in USA sia nell’Europa "Core", con una preferenza per le scadenze brevi, a un sovrappeso tattico su Spagna e Italia. Nei corporate bond, sovrappeso sulle banche, che continuano a ridurre la leva, e preferenza per emissioni subordinate, in particolare su settori quali l’energetico e gasdotti. Passando all’high yield, la preferenza va alle scadenze brevi con focus sugli emittenti che godono di flessibilità finanziaria e con attivi di qualità iscritti in bilancio e crescita dei ricavi. Grande selettività nei mercati emergenti, dove la scelta ricade invece su emittenti sovrani e quasi sovrani di qualità (Brasile e Messico), mentre i titoli indicizzati appaiono attraenti come strumenti di copertura alla luce della politica monetaria della Fed. In ultimo, il consolidamento della ripresa del settore immobiliare negli USA ha spinto la casa californiana a considerare le opportunità offerte dai titoli ipotecari.
 
 
Quanto ai prodotti presentati alla platea, ricordiamo l’ammiraglia della casa, il PIMCO GIS Total Return Bond, letto come prodotto "ad hoc" in questo momento per la protezione di capitale, mentre per l’asset allocation obbligazionaria è stata approfondita la strategia del PIMCO GIS Diversified Income Fund. Per la generazione di reddito, in alternativa ai tradizionali titoli di Stato, la product manager Tanya Sanwal (nella foto), infine, ha presentato i due fondi PIMCO GIS Euro Income Bond e PIMCO GIS Income.

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