"Le borse si manterranno elevate, ma noi le accompagneremo solo fino a un certo punto: già in gennaio cominceremo a ridurre l’esposizione all’azionario", scrive nell'ultima newsletter lo strategist di Kairos Partners
La politica monetaria espansiva, benché sospesa negli USA, continuerà inalterata a livello globale per alcuni anni. Così scrive nell’ultima newsletter il Rosso e il neroAlessandro Fugnoli (nella foto), strategist di Kairos Partners, secondo cui l’esplosione dell’offerta di moneta si profila lontanissima anche perché l’esperimento è in parte riuscito: “L’America cresce a una velocità di crociera del 3 per cento, la sua borsa è ai massimi, i suoi bond sono fortissimi. Il prezzo delle case è salito anche se le costruzioni si riprendono lentamente, franate dalla poca voglia delle banche di concedere mutui. L’effetto collaterale più temuto, l’inflazione, è di là da venire”.
“L’esaurimento delle risorse inutilizzate negli Stati Uniti (che distano 12-18 mesi dal pieno impiego) - prosegue - provocherà un inizio di inflazione salariale (e una certa volatilità sui mercati), ma l’inflazione sarà riassorbita da una rivalutazione ulteriore del dollaro. Le borse si manterranno elevate, ma noi le accompagneremo solo fino a un certo punto”.
Cosa fare, dunque, con gli investimenti? “Già in gennaio, probabilmente, cominceremo a ridurre l’esposizione all’azionario. Si potrà agire con calma, ma l’obiettivo, se non sopraggiungeranno fattori nuovi, sarà quello di arrivare alla fine del 2015 sottopesati”. Il Qe, che compie in questi giorni sei anni, accompagnerà l’Occidente nella lunga fase di crisi fiscale legata all’invecchiamento della popolazione e “la monetizzazione del debito continuerà a essere la strada più facile per evitare deflazione e ondate di fallimenti”. Ma attenzione: conclude Fugnoli, “qualcuno, prima o poi, esagererà e gli effetti collaterali dell’utilizzo prolungato diverranno via via più pesanti. L’apprezzato tonico per economie cagionevoli verrà allora inizialmente limitato, poi proibito per legge e poi demonizzato”.
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