Tempo di lettura: 3min

Cina: cosa cambia dopo l'apertura della Borsa agli stranieri

11/18/2014

Il lancio del programma Shanghai - Hong Kong Stock Connect segna una pietra miliare nell’allargare la partecipazione al mercato azionario, spiega Frank Yao, senior portfolio manager del fondo Neuberger Berman China Equity


Pubblichiamo di seguito un commento a cura di Frank Yao, senior portfolio manager del fondo Neuberger Berman China Equity, capo del team di gestione basato nella Cina continentale.
 
Il lancio del programma Shanghai-Hong Kong Stock Connect segna una pietra miliare nell’allargare la partecipazione al mercato azionario della Cina continentale da parte degli operatori stranieri. A partire da ieri, lunedì 17 novembre, il programma “Stock Connect” permetterà gli scambi tra Hong Kong e Shanghai, dando agli investitori non cinesi accesso diretto a gran parte del mercato azionario quotato a Shanghai e agli investitori istituzionali qualificati della Cina continentale la possibilità di scambiare alcuni titoli sulla borsa di Hong Kong. 
 
Finora l’accesso agli stranieri al mercato azionario cinese continentale (Shanghai e Shenzhen) era limitato a quegli investitori inseriti nelle quote dei precedenti programmi Qualified Foreign Institutional Investor (QFII) o Renminbi Qualified Foreign Institutional Investor (RQFII), oppure a coloro che avevano accesso alle quote QFII dei broker attraverso prodotti di accesso al mercato. Per le approvazioni per le quote QFII e RQFII occorrevano dai 6 ai 12 mesi, mentre i prodotti di accesso al mercato avevano pesanti costi di transazione in periodi in cui la domanda eccedeva l’offerta. Gli stranieri hanno ora accesso al mercato cinese continentale in modo più efficiente e redditizio.
 
Il programma Stock Connect ha tuttavia ancora dei vincoli. In primis impone un tetto giornaliero alle transazioni, basato sul numero netto globale di acquisti e vendite, e limita la dimensione aggregata del programma. Riteniamo che queste restrizioni si allenteranno nel corso del tempo. Inoltre, il programma non include i titoli scambiati sulla borsa di Shenzhen, che rappresenta circa il 40% dell’insieme delle opportunità a disposizione sul mercato azionario cinese continentale (basandoci sulla capitalizzazione del mercato), e non include nemmeno i titoli quotati a Shanghai che non fanno parte degli indici SSE180 e 380. Ciò significa che gli investitori stranieri qualificati avrebbero ancora bisogno dei programmi QFII, RQFII o di prodotti di accesso al mercato per investire in essi. Sono in corso progetti per un Shenzhen - Hong Kong Stock Connect che potrebbe partire presto, all’inizio del prossimo anno.
 
In parallelo con questi sviluppi, l’autorità monetaria di Hong Kong (HKMA), di fatto la banca centrale di Hong Kong, sta rimuovendo il limite di conversione di 20.000 renminbi giornalieri per gli scambi esteri per i residenti ad Hong Kong. La modifica dovrebbe facilitare la partecipazione dei residenti di Hong Kong al programma Stock Connect in aggiunta agli altri investimenti e transazioni legate al renminbi. Questa è tra le priorità degli accordi temporanei sul renminbi stabiliti dalla HKMA con le maggiori banche centrali ad Hong Kong per assicurare un’offerta sufficiente di moneta a sostegno del programma.
 
Gli sviluppi attuali arrivano in simultanea con gli sforzi di internazionalizzare del renminbi e forniscono ulteriori argomenti in favore dell’inclusione da parte dell’MSCI dei mercati azionari cinesi continentali nel ricostituito indice dei mercati emergenti. L’ostacolo principale finora è stato il trattamento fiscale sul capital gain su questi mercati. Come atteso, il regolatore ha recentemente annunciato che lunedì 17 novembre ci sarà un’esenzione fiscale temporanea sul capital gain per tutti i titoli della Cina continentale venduti tramite i programmi Stock Connect, QFII e RQFII. L’esenzione non sembra essere retroattiva, quindi dobbiamo aspettare a valutare questo e tutti gli altri elementi della manovra. Comunque, riteniamo sia un passo positivo verso l’inclusione nel benchmark MSCI.
 
Con più di 6 miliardi di capitalizzazione di mercato, la Cina allargata è il secondo mercato azionario al mondo per dimensione. Il mercato azionario cinese continentale rappresenta più del 60% dell’insieme delle opportunità dal punto di vista della capitalizzazione di mercato. In termini di utili per azione attesi, l’indice CSI 300 (una rappresentazione dell’azionario cinese continentale) sta scambiando a 10,2 volte gli utili rispetto alla sua media storica di 16,5, nonostante le società basate sul continente siano al quinto trimestre consecutivo di crescita degli utili. Con l’avvento del programma Stock Connect gli investitori istituzionali stranieri avranno un accesso più significativo a questo mercato di dimensioni così considerevoli.
 

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?