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Famiglie, pessimismo fa rima con risparmio

11/25/2014

L'edizione autunnale dell’Osservatorio promosso da Anima SGR vede che i nuovi timori si traducono in un maggiore orientamento al risparmio. Si accentua la preferenza per i prodotti finanziari, rispetto agli immobili


Ritorna l’incertezza nel futuro prossimo degli italiani, che dimostrano di essere più preoccupati di qualche tempo fa. Una percezione questa che, se da un lato crea nuovi timori, raffreddando la progettualità, al contempo, si traduce in un maggiore orientamento al risparmio, al fine di costruire “scorte” da utilizzare negli eventuali momenti di difficoltà. Si accentua la preferenza per i prodotti finanziari, rispetto agli immobili. Protezione del capitale investito e rendimento garantito restano le caratteristiche guida nella scelta dei prodotti finanziari.

 

Sono queste le principali tendenze che emergono dall’edizione autunnale dell’Osservatorio promosso da Anima SGR, l’operatore leader indipendente del risparmio gestito italiano, in collaborazione con la società di ricerche di mercato GfK. L’analisi - che si propone di indagare sui comportamenti finanziari delle famiglie italiane in funzione dei loro progetti – è stata realizzata nel corso del mese di ottobre, su un campione di 1.080 adulti “bancarizzati” (cioè titolari di un conto corrente). Ma vediamo nel dettaglio quanto è emerso.

 

 

Rispetto alla rilevazione della scorsa primavera, aumentano i pessimisti: ad ottobre il 58%, contro il 39% di maggio, ritiene che la situazione del Paese, nel prossimo anno, peggiorerà e in particolare il 36% è convinto che peggiorerà “di molto”. Di conseguenza, scende al minimo storico dall’avvio dell’Osservatorio la voglia di progettare delle famiglie: oggi il 53% dei “bancarizzati” fa progetti. In particolare, a conoscere un calo sono i progetti di consumo - andare in vacanza, provvedere all’istruzione dei figli, acquistare/ristrutturare casa... - che dal 43% scendono al 39%, mentre aumentano dal 26% al 29% i progetti di risparmio - costruire una pensione integrativa, mettere soldi da parte per emergenze/imprevisti, accumulare un capitale come riserva di sicurezza per il futuro.... Per “finanziare” i progetti, il 73% dei bancarizzati riduce le spese superflue, il 33% mette denaro da parte e il 13% riduce le spese importanti.

 

 

L’Osservatorio ANIMA – GfK conferma la crescita dell’interesse per i prodotti di investimento rispetto al “mattone”. Avendo dei soldi da investire il 27% del campione sceglierebbe soluzioni di investimento (dal 25% di aprile) e solo il 14% case/immobili (come a aprile). Nel sottoinsieme degli investitori – all’interno del bacino dei bancarizzati si contano circa 9 milioni di investitori risparmiatori - il 63% (dal 61% di aprile) sceglierebbe prodotti di investimento e solo il 17% (dal 22% di aprile) investirebbe nel mattone.

 

 

A maggior ragione in un clima meno ottimistico, il principale driver di scelta dei risparmiatori è rappresentato ancora una volta dall’alta sensibilità per la dimensione della “sicurezza- protezione”. A conquistare gli italiani si confermano due caratteristiche specifiche dei prodotti: il 45% (ad aprile era il 43%) presta attenzione alla protezione del capitale investito, il 36% (dal 33%) al rendimento garantito, il 22% bada ai costi contenuti e soltanto l’11% (a maggio si parlava del 13%) va alla ricerca di un rendimento “elevato”.

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