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M&G si fida del Giappone

12/15/2014

L'analisi del team multi asset di M&G Investments ​sulle prospettive nipponiche spiega come la recessione non significhi un fallimento dell'Abenomics


Per definizione, l’economia nipponica è inaspettatamente entrata in recessione durante il terzo trimestre di quest’anno. Dopo un periodo di turbolenza iniziale, i mercati si sono generalmente mostrati indifferenti. Tuttavia, la notizia ha suscitato nervosismo tra i commentatori di mercato, spingendoli a chiedersi se sia giunto il momento di considerare fallita la politica monetaria nipponica di Shinzō Abe, nota come “Abenomics”. E' l'incipit dell'analisi del team multi asset di M&G Investments sulle prospettive del Giappone.

 

A nostro avviso, sarebbe affrettato trarre una conclusione del genere. La brutta sorpresa è stata principalmente provocata dalle scorte aziendali (una delle componenti dell’investimento d’impresa) e dai consumi personali. Ma se analizziamo il contributo che queste componenti apportano al PIL del Giappone sul lungo termine, la variazione del terzo trimestre (cerchiata in rosso nel grafico sottostante) appare poco significativa. Se escludessimo la componente di investimento dell’impresa, il PIL sarebbe cresciuto dell’1% nel terzo trimestre. Questo nonostante la contrazione dell’ investimento d’impresa sia di un livello trascurabile rispetto a quasi tutti gli altri trimestri. Concentrarsi sulla variazione delle scorte come causa di questa contrazione sembra frutto di un’analisi eccessiva, in quanto quella delle scorte è una categoria che tende ad essere misurata solo in maniera indiretta, come residuo di un altro calcolo.

 

Al contempo, i consumi personali sono cresciuti meno del previsto, trimestre su trimestre, apparentemente per via dell’impatto che l’aumento fiscale di aprile ha avuto sui consumatori. Tuttavia, il paragone con il livello di questa componente nel secondo trimestre (si veda grafico sopra), fa pensare che l’impatto dell’aumento fiscale sarà probabilmente solo temporaneo. Il prossimo aumento fiscale è stato già posticipato.

 

Guardando più in generale alle prospettive economiche del Giappone, i risultati degli ultimi 12 mesi sono in realtà piuttosto incoraggianti. Grazie allo yen debole i prezzi sono avanzati a ritmi sostenuti e regolari per la prima volta in molti anni e, anche se i salari non sono riusciti a tenere il passo, il Paese sta registrando piena occupazione. Nel settore societario i profitti hanno sorpreso in maniera positiva e il livello di crescita dei dividendi registrato è stato soddisfacente. Ci sono pertanto ragioni di ottimismo che potrebbero essere favorevoli per i mercati azionari giapponesi. Crediamo che i fatti di lungo termine non giustifichino prospettive più negative. Ma, come sempre, gli analisti troveranno tra i dati a breve termine qualche elemento a sostegno delle loro opinioni in base al loro umore, sia questo rialzista o ribassista.

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