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Mercati emergenti: un tema da tenere d’occhio in Brasile

1/15/2015 | Violeta Ramos Romero

L'analista di Neuberger Berman è un ottimo momento per investire nelle aziende legate al settore dell’allevamento di bovini


Di seguito pubblichiamo un commento a cura di Violeta Ramos Romero, senior credit analyst emerging markets debt di Neuberger Berman


I produttori brasiliani di carne bovina ed altri prodotti a base di carne hanno chiuso un ottimo anno ed i loro investitori hanno beneficiato dell’aumentata qualità del debito e di una solida performance di mercato. Nel 2015 dovrebbe continuare la tendenza al miglioramento della qualità del debito per queste aziende, favorita dai vantaggi di costo e dalla debolezza della valuta (Real). Il Brasile è considerato il principale esportatore di carne bovina al mondo con poco più del 20% delle esportazioni globali, seguito da Australia (17%) e Stati Uniti (13%).

Il Brasile ha anche la più vasta mandria bovina in commercio, con 208,3 milioni di capi di bestiame rispetto ai 104,3 milioni della Cina, agli 88,3 milioni degli USA ed ai 28,5 milioni dell’Australia. Tuttavia, il “tasso di utilizzo” del Brasile – il tasso a cui sono macellati i capi di bestiame – è molto al di sotto rispetto agli altri 3 Paesi. Ciò significa che ha molto più potenziale per sfruttare le sue risorse ed aumentare le esportazioni future se l’industria manterrà i livelli attuali di investimenti ed efficienza. Gli allevatori brasiliani di bovini godono di alcuni vantaggi importanti rispetto ai loro competitor. Uno di questi è che le loro mandrie vengono nutrite con erba.


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Gli allevatori di bovini in altri Paesi tendono ad alimentare il loro bestiame con grano, che è più costoso e soggetto alla volatilità dei prezzi delle materie prime. Inoltre, l’alimentazione ad erba evita il rischio di diffusione del morbo della mucca pazza, che può essere trasmesso tra il bestiame attraverso il riciclo delle carcasse bovine nell’alimentazione del bestiame, pratica comune in alcuni mercati. Inoltre, il recente calo valutario ha favorito le aziende brasiliane di carne, dato che il Real è sceso in modo significativo nei confronti del dollaro dall’inizio del 2013.



I principali player sono stati in grado di aumentare le entrate in dollari con esportazioni più elevate grazie alla distribuzione nei mercati sviluppati. Oggi, più del 40% delle loro entrate sono in valuta straniera. I costi del salario, che erano già bassi, sono principalmente in valuta locale il che aggiunge un altro vantaggio competitivo. Il risultato è che gli esportatori brasiliani di carne bovina sono cresciuti costantemente, una tendenza che prevediamo possa proseguire grazie alla produttività più alta, costi ridotti e campagne pubblicitarie e di marketing così come per la crescita delle esportazioni verso nuovi Paesi. È significativo il fatto che la Cina sia determinata a togliere il divieto sui prodotti di carne brasiliani a partire da gennaio 2015, cosa che potrebbe innescare un aumento della domanda.

Queste recenti tendenze hanno aiutato molto il profilo del debito nell’industria. Le aziende produttrici di carne hanno registrato una forte crescita dei ricavi, più alti margini EBITDA, indici di leva finanziaria stabili o in miglioramento, flussi di cassa migliori e liquidità, necessari per rispettare le scadenze e i requisiti di capitale. L’aumentata diversificazione sia geografica sia di business è anch’essa positiva per il debito. Le aziende hanno modificato la loro esposizione al rischio vendendo diversi tipi di carne (bovini, suini e pollame) e prodotti (carne fresca e confezionata) e con accresciuta segmentazione (offrendo diversi marchi a diversi gruppi demografici/economici). L’industria della carne (o delle proteine) include società con un’ampia gamma di rating, da B a BBB-. In generale le valutazioni delle agenzie di rating hanno avuto un impatto positivo, visto che gli emittenti hanno registrato miglioramenti stabili nei fondamentali.



Il segmento delle proteine brasiliano resta volatile su molti fronti e riteniamo che gli investitori debbano valutare con attenzione i fondamentali sottostanti ed i rischi legati agli emittenti. Devono inoltre considerare che vari fattori economici legati all’industria (epidemie infettive, rallentamenti economici, movimenti di valuta, divieti alle importazioni, problemi legati al meteo, ecc.) possono avere un impatto notevole sulla domanda e sulle performance del settore. Nel complesso riteniamo tuttavia che le prospettive per il settore siano positive, data la continua domanda di prodotti a base di carne a livello mondiale insieme al miglioramento della qualità del debito di specifiche aziende. Questi elementi possono offrire agli investitori rendimenti interessanti aggiustati per il rischio.

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