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Le saracinesche svizzere

1/19/2015 | Cor Dücker

Il manager di Kempen Capital Management spiega come l'introduzione dell'euro stia cambiando le carte in tavola nel settore della gestione patrimoniale


Di seguito pubblichiamo un commento a cura di Cor Dücker, international business development manager in Italia, Kempen Capital Management.

E così la Banca Centrale Svizzera ha deciso di sganciare il franco dall’euro e di aprire le saracinesche per svuotare il serbatoio. Il fattore scatenante di questa decisione è stato naturalmente l’enorme quantità di liquidità anticipato dalla misura di quantitative easing annunciata questa settimana dalla BCE. Sostanzialmente, si è trattato di una decisione saggia, per così dire. Se il serbatoio non può assorbire i flussi che si riversano dalle montagne circostanti, è necessario aprire la diga. Gli svizzeri sono ben consapevoli dei pericoli a valle (allarme debitamente indicati dall’ampia segnaletica di avvertimento), quando l’apertura della diga trasforma un pacifico ruscello di montagna in un micidiale torrente che trascina con sé tutto ciò che incontra al suo passaggio.

Questo è esattamente il rischio che corre l’economia svizzera nella fase attuale. Per molto tempo il franco svizzero è stato diretto artificialmente da enormi flussi monetari internazionali, collegati al sovradimensionato settore della gestione patrimoniale nell’economia elvetica. La domanda di franchi svizzeri è solo debolmente correlata all’attività economica reale, come illustra il forte apprezzamento della valuta rispetto all’euro verificatosi dall’inizio della crisi finanziaria. L’instabilità politica all’estero orienta i flussi di denaro verso l’arci-stabile sistema svizzero, come ha dimostrato recentemente la crisi russa.

Questa caratteristica rappresenta una reale minaccia per la parte non finanziaria dell’economia svizzera, in particolare per i settori legati all’export come i beni di lusso, il turismo e l’ingegneria. E questo spiega la forte reazione di Nick Hayek, amministratore delegato di Swatch Group, che ha definito la decisione della SNB uno tsunami.

Il settore della gestione patrimoniale è sempre stato ampiamente redditizio per l’economia svizzera, ma l’introduzione dell’euro sta rapidamente cambiando le carte in tavola. Il settore della gestione patrimoniale sta destabilizzando altri settori sani dell’economia elvetica (e distorcendo il mercato immobiliare) e la musica della moneta unica significa che gli esportatori non hanno più un riparo sicuro per la maggior parte del loro business. I segnali di allarme per il pacifico ruscello di montagna erano sempre presenti, ma non indicavano di quanto si fosse alzato il livello del serbatoio né quando sarebbero state aperte le saracinesche. Forse adesso potrebbe essere troppo tardi per correre ai ripari.

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