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Standard Life Investments: il QE non basta a salvare la Ue

1/22/2015 | Andrew Milligan

Una banca centrale favorevole può aiutare ma ci sono una serie di questioni complesse che la zona euro deve affrontare, scrive il capo della strategia globale


Di seguito pubblichiamo un commento a cura di Andrew Milligan, head of global strategy, di Standard Life Investments, sugli eventuali esiti dell'estensione del QE della Bce ai titoli governativi.

La nostra analisi sottolinea che il QE è necessario ma non sufficiente per trasformare radicalmente l'economia europea. Una banca centrale favorevole può aiutare, tuttavia ci sono una serie di questioni complesse che la zona euro deve affrontare. Il sistema bancario, ad esempio, non ha avuto lo stesso grado di sostegno che il TARP (Troubled Asset Relief Programme) ha avuto negli Stati Uniti per rafforzare i bilanci.  I mercati del lavoro sono flessibili in alcuni paesi, come la Germania, ma in generale nella regione le rigidità sono evidenziate da livelli di disoccupazione strutturalmente alti.

Laddove un certo numero di economie periferiche hanno fatto molto in termini di riforme strutturali, la Francia e l'Italia sono in ritardo. Infine, il programma della BCE sarebbe più efficace se accompagnato da una significativa espansione fiscale da parte dei governi nazionali.  Tuttavia, la Germania si oppone, anche se il suo bilancio è tornato a segnare un piccolo surplus.

Per quanto riguarda il QE, se la BCE rifiuterà di condividere i rischi, richiedendo che ogni banca centrale nazionale acquisti esclusivamente il debito del proprio paese, emergeranno nuove preoccupazioni sul futuro del progetto europeo, soprattutto se la regione dovesse tornare in recessione. Per riassumere, abbiamo stabilito una serie di fattori utili a esaminare l'annuncio della BCE in termini di mercati finanziari ed economia reale. Vediamo effetti sui primi, ma non siamo ancora convinti sulla seconda. Nel frattempo, Standard Life Investments rimane in sovrappeso sulle obbligazioni della zona euro, e preferisce l’azionario USA e il dollaro rispetto all’azionario Europa e l’euro».

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