Tempo di lettura: 4min

Quantitative easing, tre punti di vista sulle prospettive

1/23/2015

Cosa bisogna aspettarsi dal quantitative easing dal punto di vista degli investimenti? Tre esperti dicono la loro, provado a fare chiarezza sulle prospettive della mossa della Bce


Cosa bisogna aspettarsi dal quantitative easing dal punto di vista degli investimenti? Tre esperti dicono la loro, provado a fare chiarezza sulle prospettive della mossa della Bce. 

 

"La nostra aspettativa - afferma Tanguy Le Saout, head of european fixed income di Pioneer Investments - è che i mercati obbligazionari periferici potranno avere dei benefici nel breve termine grazie alla presenza di un importante e duraturo acquirente dei loro titoli obbligazionari. Considerato l’imponente volume di acquisti programmato dalla banca centrale, la nostra aspettativa è che gli spread rimangano sui livelli attuali, o che si riducano ulteriormente.  Manteniamo una visione complessivamente neutrale sulla spread duration. Crediamo che la generazione di alfa nel 2015 nel settore del credito potrà  venire dalla selezione dei  singoli titoli e settori. Manteniamo un sovrappeso sui titoli corporate ibridi  e sui finanziari subordinati.

 

Nel corso degli ultimi mesi, l’Euro si è già deprezzato in modo significativo e ci aspettiamo che questo trend continui.  Il nostro posizionamento è in linea con questo andamento, con posizioni lunghe di Dollaro USA rispetto ad alcune valute dei paesi del G-10. Siamo altresì lunghi su altre valute “ad elevato rendimento” come la lira turca o la rupia indiana rispetto al dollaro. In generale accogliamo con favore l'annuncio della BCE anche se probabilmente poteva essere realizzato già qualche mese fa. A nostro avviso, il vero problema in Europa rimane il gap di disponibilità di credito a basso costo. Molte piccole e medie imprese non possono accedere a prestiti bancari a bassi tassi di interesse perché è ancora in atto il processo di riduzione della leva finanziaria (“deleveraging”)  da parte di molte banche europee.  Il programma annunciato dovrebbe facilitare il ricorso ai finanziamenti. Tuttavia è importante ricordare che non sempre la prima mossa fatta dalle principali  banche centrali è quella giusta.  Negli Stati Uniti la Fed ha posto in atto 3 programmi di QE, mentre in Giappone, per quasi 25 anni, hanno attuato dei programmi di QE sotto diverse forme. Pertanto non dovrebbe essere una sorpresa se il QE della BCE verrà rivisto e modificato nel corso dei prossimi 12-24 mesi. 

 

“Nel cercare di stimare la possibile espansione futura del bilancio della Bce non bisogna dimenticare che alle misure comunicate occorre aggiungere quello che verrà distribuito con i prossimi 6 LTRO a cadenza trimestrale", sottolinea Marco Vailati, responsabile ricerca e investimenti di Cassa Lombarda. "Nel complesso, le misure annunciate da Draghi sono state anche superiori alle forti aspettative del mercato per quanto riguarda la dimensione dell'intervento (1140 miliardi fino a settembre 2016), la sua rapidità (60 miliardi al mese da marzo) e l'opzione che possa proseguire anche oltre, in funzione delle aspettative di inflazione. D’altro canto, le attese potrebbero essere state “deluse” per la bassa percentuale di condivisione del rischio. In realtà si tratta del classico bicchiere di cui si può vedere la parte mezza vuota, ma anche quella mezza piena. Questa mossa è, infatti, la prima possibile (seppure parziale) mutualizzazione del debito dell'Eurozona. Tali misure faranno affluire molta liquidità sul mercato determinando un abbassamento dei tassi e degli spread, nonché un calo dell'euro che dovrebbero aiutare nell'obiettivo statutario della Bce di far risalire l'inflazione (il target è quello di essere prossimi ma inferiori al 2%). Ovviamente tutto ciò dovrebbe contribuire positivamente al recupero dell'economia, attraverso una riduzione del costo del credito e una maggior competitività dell'export. Tutto ciò è positivo per azioni e bond dell'eurozona e negativo per la sua valuta”.

 

Yves Longchamp, head of macroeconomic research Ethenea Independent Investors SA, si esprime in maniera positiva in riferimento al lancio ufficiale del tanto atteso Qe da parte della BCE. A un ritmo di 60 miliardi al mese fino a settembre 2016, il programma è molto consistente. Inoltre è molto ampio visto che riguarda bond governativi, Abs e covered bond fino a 30 anni. Abbinato alle riforme strutturali, il Qe potrebbe essere lo strumento giusto per combattere la deflazione, sostenere il credito e infine la crescita.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?