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La Grecia dopo il referendum

7/6/2015 | Alessandro Chiatto

Giampaolo Bazzani, amministratore delegato di Saxo Bank Italia, prova a dare una visione prima a livello economico, poi finanziario, di quello che può accadere sui mercati dopo l'esito della votazione nel paese ellenico


La domanda che tutti si pongono dopo il referendum in Grecia è soltanto una: e ora, cosa succede? Giampaolo Bazzani, amministratore delegato di Saxo Bank Italia, prova a dare una visione ottimistica, prima a livello economico, poi finanziario, di quello che può accadere sui mercati. 

 

ECONOMIA

 

  • Se la BCE non finanzia le banche greche, queste saranno fallite entro venerdì e con esse fallirà il paese.
  • La BCE non può finanziare un paese fuori da un programma di aiuti.
  • Oggi sarà annunciato che la Grecia è ancora sottoposta ad un programma di sostegno così la BCE potrà finanziare le banche elleniche.
  • Entro 1 mese sarà annunciato il parziale consolidamento del debito greco. Con un gergo il più tecnico e oscuro possibile si sposterà in avanti il termine del pagamento, di fatto un consolidamento a 20/30 anni almeno (ne servirebbero 100); ricordarsi che il FMI per il principio mutualistico a cui si ispira non può cancellare il proprio credito e quindi sarà l'unico creditore interamente rimborsato.
  • L'Italia perderà almeno 10 miliardi.
  • Nessun politico europeo si dimetterà prendendosi la responsabilità di aver finanziato con centinaia di miliardi un paese che era fallito da quattro anni. E che la Grecia fosse fallita ce lo hanno detto i greci stessi che in questi anni hanno ritirato i propri risparmi per spedirli all'estero (depositi bancari passati da 240 miliardi di euro a circa 120)
     

FINANZA

 

  • Oggi apertura molto debole per le borse e volatilità per le prossime settimane.
  • Lo spread salirà di 20/50 punti base.
  • Ci sarà una possibile carenza di liquidità sul mercato dei bond di Italia, Spagna e Portogallo (questo potrebbe far scappare gli Hedge Funds).
  • Il rischio "contagio" è  limitato a paesi come Bulgaria e Ungheria perché legate alle banche greche.
  • L’ Euro si indebolirà inizialmente per poi consolidarsi.
  • Le  grandi banche europee sono sotto tensione e, ironia della sorte, tra le più colpite ci sarà Deutsche Bank.
  • Entro un mese, questo rimane lo scenario base, le borse europee festeggeranno l'accordo dove la Grecia potrà ricevere il beneficio di una riduzione del debito (utile soprattutto a Tsipras sul fronte interno) e a sua volta si impegnerà sulle riforme

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