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Gestore della settimana: in Italia puntare sulle banche

10/5/2015 | Marcella Persola

E' questa l'idea di Stefano Andreani, responsabile strategie azionarie sull'Italia di Lemanik Asset Management


Il mercato italiano oggi è in grado di offrire delle opportunità interessanti. Parola di Stefano Andreani (nella foto), responsabile strategie azionarie sull'Italia di Lemanik Asset Management che racconta in quali settori investire e quali sono i fattori di criticità che potrebbero incidere sulla propensione al rischio degli investitori.

 

- Quali sono le opportunità che intravede oggi sul mercato italiano?

Il mercato italiano oggi, nonostante la volatilità che sta caratterizzando i mercati da agosto, offre interessanti opportunità legate sia alla congiuntura macroeconomica interna, che mese dopo mese si sta dirigendo verso un sempre più chiaro sentiero di ripresa, supportata anche da una situazione politica che accompagna questa fase sia direttamente, attraverso una graduale implementazione di riforme necessarie per il miglioramento in termini di flessibilità e competitività del Paese, sia indirettamente, attraverso un miglioramento della percezione e della fiducia che gli investitori, industriali e finanziari, anche internazionali, hanno nei confronti del nostro Paese.

 

- A livello di settori quali preferisci e quali invece sottopesa?

A livello settoriale vedo molte opportunità, in particolare nel settore delle telecomunicazioni, dove il processo di consolidamento ormai avviato sta portando già alcuni visibili effetti in termini di diminuzione della forte pressione competitiva, principale causa della significativa riduzione degli investimenti di sviluppo delle reti negli ultimi anni, riorientando gli operatori verso la crescita. Anche il settore bancario potrà beneficiare, da un lato, del processo di consolidamento che sta toccando in modo particolare il mondo delle popolari e dall’altro dell’ormai sempre più probabile inversione di tendenza nel ciclo degli accantonamenti su crediti, che potrebbero contrarsi in modo importante nel corso dei prossimi anni, con risvolti significativi sulla profittabilità del settore. Rimane ancora bassa invece la visibilità sulle prospettive dei settori legati alle materie prime, in particolare quelle legate all’energia, che sembrano ormai entrate in un nuovo ciclo ribassista a causa dell’aumento dell’offerta da un lato e della debolezza della domanda dall’altro.

 

- Quali restano i principali fattori di rischi?

I principali rischi nello scenario in questa fase sono principalmente legati a fattori non direttamente attinenti l’economia italiana, ma i cui effetti possono comunque impattare sulla propensione al rischio degli investitori. Si tratta della situazione economica particolarmente difficile che molti dei principali paesi emergenti stanno vivendo. Il Brasile e la Russia, particolarmente impattati dalle dinamiche del prezzo del petrolio, la Cina, che sta visibilmente rallentando e che inizia a risentire in maniera importante del rafforzamento della propria valuta, avendo seguito il trend del dollaro statunitense. L’incertezza sulle sorti di questi Paesi e sull’impatto che si potrebbe poi propagare anche sulle economie più sviluppate viene ulteriormente accentuata dall’ormai imminente primo rialzo dei tassi da parte della Fed, che potrebbe ulteriormente rafforzare il dollaro statunitense, con effetti negativi sulla capacità di molti Paesi emergenti di ripagare l’ingente quantità di debito in dollari accumulato nel corso degli ultimi anni.

 

- Quali sono invece i fattori che potrebbero influenzare positivamente il mercato?

Dal punto di vista tecnico il mercato sembra entrato in una fase laterale, ancora caratterizzata da volatilità elevata, ma ormai dal punto di vista delle valutazioni, seppur non ancora su livelli estremi, sta iniziando a scontare molti dei rischi prima evidenziati. Perciò una stabilizzazione della crescita cinese, che potrebbe verificarsi grazie al crescente supporto del governo attraverso interventi di stimolo, potrebbe perciò impattare positivamente ed in maniera importante sul sentiment degli investitori. Stiamo per entrare in una fase dell’anno in cui la stagionalità tende ad essere positiva per i mercati, quindi se i recenti supporti dovessero continuare a non essere violati, l’attuale fase di stabilizzazione potrebbe portare a significativi apprezzamenti dei mercati azionari da qui alla fine dell’anno. La prossima fase di pubblicazione dei risultati trimestrali potrebbe rappresentare il momento di svolta per il mercato, in particolare per quelle società più esposte a mercati domestici, che ci aspettiamo possano continuare a dare segnali di miglioramento e contribuire sempre di più alla crescita degli utili. Da non dimenticare inoltre l’importanza del ruolo della BCE, che appare ancora fortemente determinata a proseguire con una politica monetaria particolarmente espansiva.

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