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Ecco perché non conviene alleggerire l'obbligazionario

11/11/2015

Daniele Spada e Philippe Ferreira di Lyxor AM invitano a guardare i livelli dell'azionario Usa: il rialzo dei tassi da parte della Fed potrebbe causare turbolenze sugli attivi rischiosi


Conviene sul serio scaricare parte dei bond in portafoglio, nonostante i rendimenti al tappeto e in alcuni casi negativi? Daniele Spada, head of managed account platform, e Philippe Ferreira, senior cross asset strategist, di Lyxor AM raccomandano prudenza nel farlo. I due gestori invitano a guardare i livelli raggiunti dall’azionario Usa: il rialzo dei tassi da parte della Fed "potrebbe causare turbolenze sugli attivi rischiosi".

"In tale contesto – scrivono nell’ultimo outlook - non sarebbe prudente alleggerire o sottoponderare l’obbligazionario" anche se i titoli obbligazionari "sono sicuramente cari, i rendimenti dei bond rimangono vicini ai minimi storici e potrebbero risentire negativamente di probabili previsioni al rialzo sull’ inflazione". Su questa asset class i due gestori raccomandano di mantenere una posizione neutra, e chiaramente difensiva, sui bond governativi high quality degli USA e dell’Eurozona.


Quanto alla strategia della casa di investimento, i due gestori spiegano che nel corso dei recenti trimestri Lyxor AM l'ha gradualmente modificata, passando da posizioni lunghe sugli attivi rischiosi a un approccio maggiormente relative value. "Per il futuro - spiegano - rimaniamo cauti sui mercati emergenti, che sono vulnerabili a eventuali ulteriori peggioramenti dell’economia cinese, e sull’azionario UK, che presenta prospettive di rendimento non incoraggianti. La nostra esposizione lunga è ora limitata all’azionario Europa, che dovrebbe beneficiare di un trend positivo nei profitti, e all’azionario giapponese, che rimane interessante dal punto di vista sia dei rendimenti sia della valutazione".

Con riferimento alle obbligazioni societarie, Lyxor resta cauta sull’high yield Usa, "un’asset class che presenta fondamentali meno favorevoli e rischi di liquidità". In Europa, invece, crede che le "obbligazioni corporate saranno supportate dal deleveraging delle società europee e dal massiccio supporto di liquidità della Bce che incoraggia gli investitori a mantenere posizioni in asset più rischiosi". 

Parlando del 2016, per i due gestori dovrebbe essere un anno decisivo per l’Europa, dopo un difficile 2015, dominato dai timori per la crescita e la deflazione ancora largamente irrisolti. "L’efficacia delle politiche monetarie accomodanti - sottolineano - e le riforme strutturali saranno sotto esame degli investitori, con rilevanti implicazioni di mercato per tutte le asset class".

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