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Gestore della settimana: "I fondi alternativi sono davvero alternativi?"

1/18/2016

Per diversificare bene, gli asset vanno scelti in base ai loro meriti: mettere nel portafoglio asset di bassa qualità non porta niente di buono, spiega Richard Dunbar


Siamo nel mezzo di "un immenso esperimento monetario per il quale nessuno ha il libretto delle istruzioni" e che ha spinto gli investitori a salire lungo la curva del rischio. Così Richard Dunbar (nella foto), senior investment strategist di Aberdeen AM descrive questi anni caratterizzati da politiche monetarie non convenzionali in cui i tassi di interesse sono ai minimi e il QE impazza in tutte le sue varie forme. Ma cosa abbiamo imparato da questo periodo eccezionale?

"In primo luogo, questi anni – sottolinea Dunbar - sono serviti per ricordare agli investitori che azioni e obbligazioni possono muoversi in sincronia. Molti investitori, invece, danno per scontata una correlazione negativa tra le due asset class. Eppure non è così: dalla seconda guerra mondiale a oggi, si contano solo due occasioni in cui i rendimenti su 5 anni continuativi delle azioni USA e dei titoli di Stato britannici hanno evidenziato una correlazione negativa". In altre parole, secondo l’esperto il caso anomalo non si ha quando azioni e obbligazioni si muovono nella stessa direzione: "l'anomalia è piuttosto quando non lo fanno".

Ecco perché un portafoglio composto di sole azioni e obbligazioni non è adeguatamente diversificato secondo Dunbar ed ecco perché l’attuale congiuntura ha spinto gli investitori hanno cercato nuove fonti di rendimento nei prodotti immobiliari, hedge fund, private equity e anche in asset ancora più esotici, fino a qualche tempo fa riservati ai soli "intenditori", come i cat bon, le infrastrutture, i litigation financing (finanziamento delle controversie legali), leasing di aeromobili. Le alternative, dunque, ci sono e in gran numero. La domanda è: gli investitori dovrebbero usarle?

"Sì, ma con alcuni accorgimenti” rispoende Dunbar. “La diversificazione del portafoglio è un fatto positivo, questo possiamo darlo per scontato. Ma diversificare acquistando asset di bassa qualità non porta niente di buono, anzi rischia di esporre gli investitori a perdite ingenti. Per diversificare bene, gli asset vanno scelti in base ai loro meriti e non soltanto perché sono alternativi. È importante capire bene cosa stiamo acquistando. Alcuni ‘pusher’ di asset alternativi hanno la vista molto lunga e sanno bene come attirare nuovi pesci nella rete" prosegue l’esperto.

Le regole, del resto, per non rimanere imbrigliati sono sempre le stesse: "Meglio diffidare degli strumenti che non conosciamo e guardarsi dall'acquistare asset di scarsa qualità da ‘insider’ del settore. È consigliabile tenersi alla larga anche dai prodotti a leva finanziaria perché le opportunità apparentemente allettanti di reddito o rendimento che queste offrono spesso si trasformano nell'esatto contrario. Basta chiedere a chi aveva investito prima del 2008 in MBS, fondi di credito strutturato e fondi ipotecari di secondo grado, tanto per citare qualche esempio".

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