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2016: Carmignac vede nero

1/26/2016 | Massimo Morici

Il 2016 sarà un anno difficile per gli investitori, quasi una riedizione del 2008. Almeno secondo gli esperti della casa di gestione francese.


Il 2016 sarà un anno difficile per gli investitori, quasi una riedizione del 2008. Almeno secondo Carmignac che, lunedì 25 gennaio, ha presentato al consueto incontro annuale con gli investitori un outlook segnato da pessimismo ed estrema prudenza negli investimenti, come ha ricordato il global manager Frédéric Leroux, aggiungendo che non è improbabile nei prossimi mesi un violento aggiustamento dei listini azionari come si è visto nel 2008 - 2009. 

 

Un crollo che però andrà a creare numerose opportunità di acquisto e "per questo bisogna essere prudenti e stare al riparo dalle intemperie ma anche essere pronti a cogliere il rimbalzo" ha aggiunto il fondatore Edouard Carmignac (nella foto). "Il 2015 è stato disorientante e frustrante ma nel 2016 dovremmo essere ancora più preparati e flessibili" ha aggiunto Edouard. L'outlook della casa di investimento vede gli USA rallentare, frenati quest'anno anche da una politica monetaria restrittiva, con conseguenze negative su tutti i mercati globali.

 

Carmignac sostiene questa posizione ricordando che il settore manifatturiero negli Stati Uniti è già in recessione, nonostante la resilienza dei servizi, e i consumi mostrano i primi segnali di rallentamento, con ripercussioni negative in futuro sull'occupazione. Insomma, l'America è giunta a un punto di svolta del ciclo economico e la recessione sembra non essere così lontana per l'asset manager francese. Gli emergenti, inoltre, si trovano sotto scacco della frenata della Cina, della stretta monetaria della Fed e del crac delle materie prime, mentre l'Eurozona continuerà la ripresa anche se non sarà al riparo dagli shock esterni.

 

Di fronte a questo cocktail esplosivo, Carmignac ha reagito riducendo negli scorsi mesi l'esposizione azionaria dei suoi fondi (al 12% nel Patrimoine) e aggiungendo coperture anche sul fronte high yield. Sul fronte obbligazionario, la casa di investimento, che ha ridotto di recente i Btp in portafoglio, privilegia i CLO in Europa, i titoli legati all'inflazione in Brasile e Messico, i decennali coreani e il comparto energia IG negli Usa. Carmignac (52 miliardi di euro in AUM a fine 2015) ha registrato una raccolta netta positiva per 1,5 miliardi di euro lo scorso anno. A fine 2015 aveva complessivamente il 39,7% delle masse in gestione investite in azioni e il 60,3% in obbligazioni (inclusa una quota del 17,8% cash).

 

Sul fronte valute prevede un indebolimento del dollaro, mentre i prezzi del petrolio torneranno a salire. In ultimo, una battuta su Mps e le banche italiane: il peggio è passato, secondo la casa d'investimento francese, il sistema è più solido anche se c'è bisogno di una maggiore concentrazione.

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