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"Niente paura, in Borsa è il momento giusto per comprare "

1/27/2016

Lo sostiene Joseph V. Amato, president & cio equities di Neuberger Berman. Ecco perché


“Gli indici di Wall Street hanno previsto 9 delle ultime 5 recessioni”. A riprendere la battuta di Paul Samuelson, vincitore del Premio Nobel per l’economia, è Joseph V. Amato, president e capo investimenti azionari di Neuberger Berman che, sulla base delle nostre stime sui dati economici, "non vede il rischio concreto di una recessione come particolarmente elevato" anche se un mercato così ribassista "fa inevitabilmente tornare a ripensare alle proprie tesi per verificarle".  Amato è convinto che "sarà probabilmente una questione di tempo prima che i mercati tornino a focalizzarsi sui fondamentali economici" e che la volatilità e la debolezza in atto rappresentino "un momento opportuno per considerare un incremento nel peso degli asset rischiosi".

L’indice S&P 500, comunque, è al ribasso di quasi il 10% da inizio anno dopo un ulteriore periodo di vendita il 20 gennaio, mentre l’indice Vix è raddoppiato. Gli spread di credito si sono aperti, il prezzo del petrolio ha perso 10 dollari al barile in circa un mese.

"Sostanzialmente, molti mercati stanno ora prezzando un rallentamento economico negli Usa, se non addirittura una recessione. I mercati – spiega Amato - sembrano essere stati colpiti dalla convergenza di tre fattori: il rallentamento e l’incertezza del mercato cinese, il periodo di tempo necessario per digerire il primo rialzo dei tassi della Fed in un decennio e, in particolare, il crollo verticale dei prezzi del petrolio".

"Non c’è dubbio – prosegue Amato - che i recenti dati americani in settori come i permessi di costruzione, le vendite al dettaglio, la produzione manifatturiera e l’inflazione siano in calo e che questo abbia in qualche modo aumentato il rischio di recessione. C’è un sentiment recessivo nei settori industriali americani, nei quali il dollaro forte e la debolezza del settore energetico hanno soffocato le spese per capitale. Stiamo monitorando da vicino la forza del dollaro e l’ampliamento degli spread di credito che possono essere associati a un contesto recessivo".


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Ma secondo Neuberger Berman il quadro generale è molto più positivo: Amato fa notare che la gran parte degli indicatori economici americani indica "un proseguimento della graduale espansione vista di recente". E sebbene una correzione nei mercati finanziari possa avere una ricaduta sull’economia reale danneggiando la fiducia dei consumatori e delle imprese, rischio che si corre certamente se questa rotta viene mantenuta, Amato è incline a pensare che "il legame tra quello che fa il mercato e l’umore dei consumatori sia molto più debole di quanto a volte si supponga".

La Cina sta rallentando ma Amato non crede che vi sia un rischio imminente di collasso economico. Quanto alla Fed, potrebbe prevedere altri tre rialzi nel 2016 “ma riteniamo che il percorso sarà molto più graduale”. Per quanto riguarda il petrolio, la preoccupazione per Amato è che "i prezzi al di sotto dei 30 dollari al barile evidenzino qualcosa di preoccupante sullo stato della domanda globale, anche se restiamo dell’idea che sia in gran parte un sintomo da eccesso di offerta". 

A infondere ottimisto, secondo Amato è stato anche l’ultima conferenza di Mario Draghi, presidente della Bce. “Draghi era impaziente di sottolineare che prevede il proseguimento della ripresa economica e ha fatto notare che i prezzi del petrolio più bassi sono, di fatto, uno stimolo in Europa. Inoltre si è soffermato sull’impatto del programma di stimolo, in particolare sulla crescita della liquidità e sulle dinamiche dei prestiti, riconoscendo che il rallentamento in atto nel mondo emergente e la volatilità dei mercati finanziari potrebbero richiedere a Francoforte di riconsiderare la sua decisione di politica monetaria a inizio marzo. Ma questo suonava come il classico approccio di Draghi per affermare che la Bce è pronta ad agire per comprare abbastanza tempo da, in sostanza, non dover agire affatto. Come previsto gli asset rischiosi hanno gradito le sue parole e l’euro si è indebolito”.

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