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Politica monetaria: ecco perché la Fed ha sbagliato

2/8/2016

Tad Rivelle, capo investimento del reddito fisso di TCW, è pessimista: "Non sorprendetevi se il mercato sovvertirà i migliori propositi dei funzionari"


"I mercati si autocorreggeranno mentre i funzionari continueranno ad alzare la posta in gioco. I mercati rifletteranno i cambiamenti delle preferenze del rischio prima che le autorità possano accettare un cambiamento della realtà. La Fed ha ignorato il mercato a lungo ed esso si è sentito negletto e marginalizzato. Non bisognerebbe restare troppo sorpresi se la sua rabbia dovesse sovvertire i migliori propositi della Fed". Questa la conclusione, non troppo ottimistica, di Tad Rivelle, capo investimento del reddito fisso di TCW, asset manager di Los Angeles (181 miliardi di dollari in AUM), che torna a riflettere sulla politica monetaria della banca centrale statunitense.

Rivelle parte dallo scenario degli ultimi due anni, che ha visto i prezzi delle materie prime e le valute dei mercati emergenti crollare, i rendimenti delle obbligazioni junk aumentare mentre si radicava la deflazione/disinflazione. Rivelle ricorda che la Fed "si è messa nella stessa posizione insostenibile nella quale si trovano primo o poi quasi tutte le autorità centrali del mondo" e, non lasciando la libertà di muoversi alle forze naturali di auto-correzione dei mercati dei capitali, "ha certamente commesso un grave errore nella politica dei tassi".

Cosa potrebbe accadere, quindi, nei prossimi mesi? "Se ora la Fed dovesse – tardivamente – decidere di alzare i tassi secondo i quattro step annunciati, vedremmo molto probabilmente una curva di rendimenti più piatta e in parte, forse, invertita" spiega Reville, aggiungendo che, se dovesse muoversi in tale direzione, la recessione diventerebbe lo scenario base. D’altra parte, se l’istituto centrale dovesse provare a mantenere i tassi vicino o ai livelli attuali, "segnalerà che dopo così tanti anni di politica accomodante, l’economia statunitense è ancora troppo fragile per assorbire aumenti anche solo marginali dei tassi".

È probabile, secondo l’esperto, che il ciclo debba quindi finire con tassi ancora vicino allo zero. Sul fronte degli investimenti, questa realtà suggerisce di "spingersi nella parte iniziale della curva dei rendimenti dei Treasury". Nel frattempo, "bisogna stare attenti agli asset rischiosi e aspettare punti d’entrata migliori con alta disciplina".

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