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Longchamp (Ethenea): "I mercati? Come Sancho Panza"

2/17/2016

Draghi è come Don Chisciotte, ma gli investitori continuano a seguirlo nella sua visione distorta del mondo, scrive Yves Longchamp, capo della ricerca di Ethenea Independent Investors


L'espansione del QE in Europa è del tutto inefficace. A dirlo è Yves Longchamp (nella foto), head of research di Ethenea Independent Investors, che nella sua ultima analisi dei mercati definisce velleitaria la pretesa della Bce di combattere il rischio di deflazione con il continuo allentamento monetario e paragona Draghi a Don Chisciotte, in un contesto che vede negli Stati Uniti l’attività manifatturiera in recessione, in Europa la bassa inflazione costringere Francoforte a espandere freneticamente la politica monetaria e in Cina i deflussi di capitali e l’indebolimento del renminbi che rivelano la presenza di tensioni finanziarie e alimentano il rischio di un contagio asiatico.

Il presidente della Bce ha ribadito più di una volta che il target d’inflazione prossimo al 2% è l’unico obiettivo perseguito dall'Eurotower, ma secondo Longchamp la cosiddetta "lowflation" è un "fenomeno globale che non può essere affrontato solamente da una banca centrale regionale, per quanto potente possa essere". Draghi ricorda l'eroe del romanzo di Cervantes, a cavallo del suo sfinito destriero Ronzinante, che attaccava i mulini a vento scambiandoli per feroci giganti: il presidente della Bce, da parte sua, usa un quantitative easing ormai esausto per combattere la feroce minaccia della deflazione.

Ancora più preoccupante, per l'esperto, è il ruolo di Sancho Panza è cioè dei mercati. "Lo scudiero di Don Chisciotte è pienamente consapevole che il suo signore ha una percezione distorta del mondo, ma lo segue comunque. Per i mercati un’espansione monetaria equivale a un aumento delle quotazioni azionarie e obbligazionarie e gli operatori di mercato hanno anch’essi una percezione distorta del mondo, in particolare quando si tratta di aspettative d’inflazione".

Gli attuali prezzi del petrolio presentano un’evidente correlazione con le aspettative d’inflazione a 5 anni sia negli Stati Uniti che in Europa. Questo, secondo l'esperto, solleva due domande pressanti: è realistico che il prezzo odierno di un barile di petrolio, il cui livello nessuno aveva previsto, possa essere un indicatore predittivo dell’inflazione tra 5 anni? E la Bce è realmente in grado di spingere i prezzi del petrolio in una direzione o nell’altra con un’espansione del quantitative easing? La risposta in entrambi i casi è chiaramente "no", dice Longchamp, secondo cui è probabile che durante la riunione del 10 marzo la Bce annunci una nuova riduzione dei tassi e un aumento degli acquisti di attività per contenere l'euro. A meno che non si registri un rincaro del petrolio.

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