Tempo di lettura: 1min
3/3/2016
Sarebbero più i contro che i pro per il Regno Unito se decidesse di lasciare l’Unione Europea. Il verdetto è del gestore di patrimoni più grande al mondo, BlackRock che ha pubblicato nei giorni un report in cui analizza le conseguenze economiche di un’eventuale uscita del Regno Unito se al referendum previsto il prossimo 23 giugno prevarranno gli euroscettici.
Tra i firmatari dello studio, compare anche il nome di Rupert Harrison, l’ex capo dello staff del cancelliere (ministro delle Finanze), il conservatore George Osborne, che ora lavora come strategist per il colosso dei fondi americano; un fatto che ha suscitato non poche perplessità tra gli osservatori politici britannici. L'altra firma del report è quella dell'ex numero uno della Banca centrale elvetica, lo svizzero Philipp Hildebrand che ora è vicepresidente di BlackRock.
Secondo il colosso dell’asset management, Londra ha più da perdere che da guadagnare dall’uscita dall’Europa: porterà bassa crescita, minori entrate fiscali, una sterlina più debole, con il conseguente declassamento dei rating creditizi, un forte calo degli investimenti dall’estero e potenzialmente livelli più alti di disoccupazione e inflazione. A subire le peggiori conseguenze sarà la Borsa di Londra, ma anche il ricco mercato immobiliare della City, visto che molte multinazionali e banche americane e asiatiche aprono qui i loro uffici in quanto porta di accesso all’Unione Europea.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie