Tutti i rischi dei titoli di Stato

Rendono meno dell'1%, ecco perché oggi la gestione attiva può essere più appropriata.
18/07/2016 | Adam Mossakowski*

In un mondo in cui più di 21mila miliardi di dollari di titoli di Stato rendono meno dell'1%, i rischi connessi agli investimenti passivi sul reddito fisso sono duplici. Il primo ordine di rischi è evidente: i tassi bassi sono poco attraenti e i rendimenti negativi garantiscono una perdita di capitale se i titoli vengono detenuti sino alla scadenza.

 

Il secondo insieme di rischi riguarda la relazione inversa tra rendimenti e prezzi delle obbligazioni. Non solo gli investitori devono sostenere rendimenti bassi per poter detenere asset "sicuri", ma i rischi in conto capitale sono asimmetrici - la perdita potenziale supera di gran lunga il possibile guadagno.

 

In questo scenario, crediamo che convenga adottare una strategia sul reddito fisso che possa utilizzare (ove appropriato) degli strumenti derivati con scopo difensivo, per proteggere il portafoglio dagli effetti dell'aumento dei rendimenti e per guadagnare dalle variazioni dei tassi. Riteniamo che i gestori attivi in grado di investire a livello globale e senza restrizioni in termini di posizionamento sulla curva dei rendimenti e sulla duration (nonché sull'inflazione) siano ben posizionati per mitigare i rischi di un mondo in cui i rendimenti dei titoli sovrani sono inferiori all'1%.

*Adam Mossakowski, gestore obbligazionario, Insight Investment (BNY Mellon)

 

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