Tempo di lettura: 2min

Mercati emergenti, segnali positivi da Russia e Brasile

8/25/2016

Calano gli investimenti in Cina dove è probabile un deprezzamento graduale dello yuan


La crescita dei mercati emergenti si appresta a migliorare andando verso il 2017, nonostante il rallentamento della Cina. Il merito va in gran parte alla ripresa dalla recessione in Russia e Brasile, oltre che all’India, la quale procede saldamente la marcia rialzista, grazie alla ripresa della crescita del credito da un lato e all’incentivo agli investimenti fornito dallo slancio riformista dall’altro. Lo ricorda in una recente analisi Craig Botham, emerging markets economist di Schroders.

"Dando uno sguardo più approfondito ai singoli Paesi, in Cina il fatto che il Pil nel secondo trimestre sia rimasto inviato al 6,7% suggerisce che gli stimoli delle autorità di Pechino hanno sostenuto la crescita con successo. Tuttavia, gli investimenti immobiliari hanno rallentato parecchio a giugno e sono diminuiti ulteriormente a luglio. In generale gli investimenti si sono indeboliti notevolmente. Riteniamo, però, che un atterraggio brusco sia improbabile nei prossimi sei mesi, mentre tendiamo a essere meno positivi in un orizzonte di tre anni" spiega l'economista ritiene meno probabile nei prossimi anni una grossa svalutazione dello yuan e quindi si aspetta un deprezzamento graduale nel prossimo futuro.

In Brasile, gli ultimi dati macro secondo Botham suggeriscono che è in corso "una ripresa di un qualche tipo, anche se passeranno ancora alcuni trimestri prima di registrare una crescita positiva". Per quanto riguarda la Russia, l’outlook di Schroders è quello di una ripresa graduale. "Ci aspettiamo una crescita positiva su base annuale entro il quarto trimestre e una performance complessiva positiva, anche se tenue, per il 2017. Il peggio legato al calo dei prezzi del petrolio è passato, ma l’economia russa deve risolvere alcuni squilibri strutturali se vuole tornare a crescere in un mondo dove il petrolio costa meno" aggiunge Botham.

Quanto all'India, l’approvazione della legislazione è "positiva per il sentiment e il paese ha molto bisogno di un’iniezione di fiducia negli investimenti". Infine, è probabile che la banca centrale cambi posizione con il cambio al vertice del governatore Rajan. "Il successore dovrebbe essere più “colomba”, il che potrebbe implicare tagli dei tassi o l’approvazione dell’utilizzo controverso delle riserve bancarie per la ricapitalizzazione degli istituti di credito in difficoltà, una pratica contrastata da Rajan" conclude Botham.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?