Oltre il 2017 proviamo a guardare il mondo fra cinque anni
La ripresa globale proseguirà rapida guidata dagli Stati Unit, con modesti livelli di crescita dovrebbero essere mantenuti senza alcun segnale recessivo. Mentre l’efficacia delle politiche monetarie sembra venir meno le autorità si concentreranno sulle misure di politica fiscale per aiutare a stimolare la produzione e contrastare i sempre più crescenti e dirompenti movimenti populisti. È questo lo scenario base, con una possibilità di realizzazione del 70%, per i prossimi cinque anni delineato da BMO Global Asset Management, che ha pubblicato nei giorni scorsi il suo rapporto annuale “Five-Year Outlook”, che esamina i trend di lungo periodo che dovrebbero guidare l’economia globale e i mercati.
E lo scenario meno ottimista? Considera i risvolti negativi di un fallimento delle politiche monetarie e fiscali, una cristallizzazione della crescita globale e una modesta espansione economica. “Ciò andrebbe a istigare una popolazione ormai già disaffezionata, che fronteggia una crescita della disoccupazione e una diminuzione dei risparmi, che “condurrebbe a un aumento della domanda di protezionismo con un conseguente effetto sul commercio globale” si legge nel report.
A questo scenario è affidata una probabilità del 20%. Il documento, infine, assegna una probabilità del 10% allo scenario più ottimistico secondo cui i politici in tutto il mondo superano le pressioni al ribasso sulla produttività e sulla disoccupazione, stimolando la crescita economica. “Questo anticipa anche i risultati positivi di nuove scoperte tecnologiche, con tassi di interesse bassi che offrono alle nuove imprese facile accesso ai capitale – fornendo maggiori opportunità allo sviluppo di modelli di business a bassa intensità di capitale” conclude l’asset manager canadese.