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3/28/2017 | Marcella Persola
Ha toccato Milano lo scorso 15 marzo il roadshow di M&G Investments “M&G Live: Strategie d’investimento in primo piano”. Advisoronline ha incontrato Carlo Putti (nella foto), Investment Specialist del team Fixed Interest di M&G, per fare un punto sulla situazione macro e su come orientarsi nel mondo obbligazionario oggi.
"Lo scenario macro è decisamente migliorato a livello globale. Nel 2017 i dati macro sono positivi e non vediamo un rischio di recessione. Dopo Brexit e Trump nel 2016, restano quest’anno alcune incertezze legate al quadro geopolitico per l'Eurozona, con le prossime tornate elettorali europee. Mentre la situazione è più stabile negli USA dove l'economia cresce e l'inflazione è in ripresa. Qui una possibile incognita è però rappresentata dall’aggressività delle politiche fiscali di Trump che potrebbero far aumentare l’inflazione e di conseguenza spingere la FED a rialzare ulteriormente i tassi di interesse, innescando potenzialmente uno shock finanziario." continua lo specialist dell'asset manager anglosassone.
Sulla politica monetaria c'è da fare qualche riflessione. Per Putti infatti "l'azione delle banche centrali ha avuto un effetto distorsivo su alcuni mercati. Preferiamo quindi investire in quei titoli che non sono stati condizionati fortemente dall'azione delle banche centrali" precisa l'esperto. Come ad esempio il credito americano, o in generale i titoli finanziari. "Quest'anno abbiamo investito nelle banche europee le cui valutazioni pur non essendo estremamente attraenti offrono rendimenti relativi interessanti, visto che anche questo settore non è stato distorto dall’azione della BCE" sottolinea Putti.
"L’extra rendimento offerto dai Treasury rispetto ai bund tedeschi è vicino ai massimi di sempre e la situazione è analoga nel mercato dei titoli societari. Più la BCE continua a esercitare una pressione al ribasso sui rendimenti delle obbligazioni corporate europee, maggiore sarà l’incentivo per gli investitori ad allontanarsi verso i rendimenti relativamente più attraenti disponibili sul mercato dei titoli societari statunitensi" spiega Putti.
Se il pollice è in su verso i titoli corporate USA, un settore su cui rimanere più cauti è quello dell’energy. "Siamo sottopesati sul settore dell’energia. Gli spread si sono contratti nel credito investment grade e, ancora di più, nel segmento dei titoli high yield, in cui i tassi di default sono rimasti elevati " conclude Putti.
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