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Elezioni francesi: cosa aspettarsi sui mercati finanziari

4/26/2017

I grandi gestori considerano due grandi scenari: fari puntati su spread e Borse del Vecchio Continente


I sondaggi hanno finalmente avuto ragione. Senza sorprese, Emmanuel Macron e Marine Le Pen sono passati al secondo turno delle elezioni presidenziali francesi, con risultati vicini ai livelli previsti: non ci sarà quindi alcun effetto Trump o Brexit. "La probabile vittoria di Macron allontana le prospettive di crollo dell’Europa. Qualche settimana dopo le elezioni olandesi, e prima del voto inglese, questi risultati sono dunque una risposta alle paure legate al populismo. I mercati hanno accolto positivamente questa notizia, con una riduzione significativa dello spread tra OAT e Bund, pari a 14 punti, e un aumento dell’euro superiore all’1%" spiega Nicolas Forest, global head of fixed income management di Candriam Investors Group.

"Molti investitori internazionali avevano gestito il rischio di “risultati estremi” attraverso strumenti opzionali e riteniamo che l'apertura da parte dei market maker di queste posizioni contribuirà a un rally di breve periodo. Oltre a questo effetto di breve termine, la rotazione geografica delle allocazioni azionarie - che era in corso dagli Stati Uniti verso l’Europa e i mercati emergenti - potrà riprendere il suo corso, a seconda dei diversi stadi del ciclo economico" sottolinea Didier Saint-George, managing director di Carmignac.

Passato il primo turno, gli investitori tornano a chiedersi quale potrebbe essere l'impatto del risultato finale delle elezioni presidenziali in Francia sui mercati finanziari. Il secondo turno si terrà il 7 maggio e anche in questo caso, come nelle settimane precedenti il primo turno, i grandi gestori considerano due grandi scenari.

VINCE MACRON
La potenziale affermazione di Macron è percepita come la vittoria dell’Europa. Mentre 8 degli 11 candidati volevano rinegoziare i trattati europei, Macron è il candidato più favorevole alla costruzione europea e, a detta di molti osservatori, dovrebbe rivelarsi un negoziatore saggio nell’ambito di Brexit e dovrebbe contribuire a una maggiore flessibilità nella gestione del deficit francese, attraverso le sue riforme delle pensioni, del mercato del lavoro o della pubblica amministrazione.

Con la vittoria di Macron, inoltre, si concluderebbe un periodo di accentuata incertezza politica cominciato con il referendum sulla Brexit: il candidato riformista rinsalderebbe la fiducia nelle prospettive economiche, con la volatilità sui mercati azionari che potrebbe diminuire con il dissiparsi dei timori di natura politica. "Nel breve termine, ci aspetteremmo che i mercati e l'euro reagiscano positivamente alle elezioni in Francia. Ma i guadagni si preannunciano modesti. I mercati scontano una vittoria di Macron da prima di marzo, quando l'elettorato olandese ha rifiutato il populismo di destra. Con la rimozione di una minaccia per il futuro dell'Eurozona ci attendiamo una rinnovata fiducia nell'economia globale” spiegano Philip Dicken, responsabile azionario Europa e Francis Ellison, gestore di portafoglio clienti azioni europee di Columbia Threadneedle Investments. C’è però chi invita alla cautela. Come Mark Phelps, cio concentrated global equities di AllianceBernstein: “La chiusura del capitolo Francia, anche nel caso di sconfitta per il Front National, non diraderebbe, tuttavia, l’incertezza politica. La volatilità sui mercati - spiega - è attesa riaccendersi nei prossimi mesi nell’attesa del voto sia in Gran Bretagna sia in Germania, ma gli investitori non dovrebbero lasciare sia la politica a guidare le loro scelte. Quello che conta, di fatto, non sono i titoloni sui giornali, ma i fondamentali”.

VINCE LE PEN
Il secondo scenario è quello della vittoria di Marine Le Pen, che ha promesso in campagna elettorale l'uscita della Francia dall'euro e dall'Unione europea. “Nel caso dovesse vincere, invece, secondo noi il premio di rischio verrebbe rivisto al rialzo e, probabilmente, ci sarebbe un rialzo dei rendimenti francesi e un calo degli yields dei Bund. La vittoria di un candidato europeista potrebbe anche spingere un rally della valuta europea” commenta J. Patrick Bradley, senior vice president, investment research di Brandywine Global (Legg Mason).

Per gli esperti di Natixis Global Asset Management la vittoria di Le Pen porterebbe al collasso dell'euro e a una crisi sistemica di gran parte del sistema bancario europeo che travolgerebbe l'intero sistema finanziario mondiale, con il tasso del titolo decennale francese che salirebbe in alto di circa 150 - 300 punti base, pari a un allargamento dello spread a quota 200-250 punti base, più degli attuali livelli del Btp. La Bce non avrebbe poi molto margine di manovra per stabilizzare i mercati obbligazionari e, nel caso di rottura della zona euro, lo spread OAT - Bund potrebbe addirittura schizzare a quota 500 punti base, una sorte simile a quella del decennale italiano durante la crisi del 2011-2012.

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