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Bond: andate oltre il rischio di tasso d’interesse

5/22/2017

Lo spiega Alessandro Aspesi, country head Italy di Columbia Threadneedle Investments


Gli investitori obbligazionari tendono a concentrarsi sui tassi d'interesse e a preoccuparsi del fatto che quando i tassi salgono il valore delle obbligazioni diminuisce. Ma i tassi d'interesse sono solo uno dei vari aspetti in gioco, e il timore che stiano aumentando non deve necessariamente tenerci del tutto lontani da questo mercato. "Quanto accaduto agli investitori dal 2008 al 2016 ci aiuta a ribadire questa importante lezione. Quando, nel 2008, i tassi sono scesi su livelli estremamente contenuti, gli investitori hanno temuto che non potessero che risalire, per cui hanno ridimensionato la loro allocazione nel reddito fisso. Nel 2013, la Fed ha cominciato a ridurre l'entità dei suoi programmi di quantitative easing, innescando un'ulteriore ritirata. Nel 2016, per contro, gli investitori si sono posizionati con vigore nel mercato, ma la Fed ha operato un lieve rialzo dei tassi che ha fatto sì che le obbligazioni diventassero più volatili delle azioni. Il risultato finale per questi investitori? Si sono persi una parte dei vigorosi rendimenti conseguiti dal 2008 al 2016, rientrando nel mercato giusto in tempo per partecipare al peggiore rendimento trimestrale dagli anni '80" spiega Alessandro Aspesi (nella foto), country head Italy di Columbia Threadneedle Investments.

Per il manager un atteggiamento alternativo è possibile se si guarda oltre l'esposizione ai tassi d'interesse come l'unico modo per guadagnare o perdere nel mercato obbligazionario. Vi sono, infatti, almeno tre fattori di rischio aggiuntivi che creano opportunità d'investimento: rischio di credito (in alcuni segmenti del mercato obbligazionario, come i titoli high yield o i prestiti a tasso variabile, il rischio di tasso d'interesse è un fattore meno determinante); il rischio di inflazione (alcune emissioni tengono conto dell'aumento dell'inflazione, come ad esempio i Treasury inflation-protected securities); il rischio di cambio (solitamente favorevole quando la crescita economica e le politiche monetarie degli altri paesi rendono appetibili gli investimenti esteri, mentre incide negativamente quando il dollaro USA è forte).

"Per investire in obbligazioni bisogna essere consapevoli delle varie tipologie di rischio, soprattutto alla luce del fatto che molti investitori continuano a sottostimare il livello di rischio a cui sono esposti. Associare un portafoglio obbligazionario all'idea di sicurezza è naturale, ma anche questi portatogli possono essere esposti in maniera aggressiva al rischio di credito. Oppure, possono basarsi su strategie d'investimento globali che comportano un'elevata esposizione al rischio di cambio di cui gli investitori non sono consapevoli. Tutti questi fattori di rischio presentano una bassa correlazione reciproca, per cui è possibile bilanciare ciascun elemento in rapporto agli altri" conclude Aspesi. 

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