Tempo di lettura: 3min

Azioni europee, un nuovo impulso per gli investitori

5/22/2017

Gli investitori globali mancavano dall’Europa da parecchio tempo, ma da inizio anno le Borse del Vecchio Continente hanno guadagnato il 6%


Gli investitori globali mancavano dall’Europa da parecchio tempo: dal 2014 al 2016 il mercato europeo ha accumulato un ritardo vicino al 30% rispetto agli Stati Uniti e addirittura lo scorso anno oltre 100 miliardi di dollari sono stati disinvestiti dai fondi azionari europei. Era giunto il momento, insomma, di tornare a investire sulle azioni europee e il fenomeno tende ad accelerare, premiati dalle Borse del Vecchio Continente che hanno guadagnato il 6% in termini assoluti e il 10% rispetto alle azioni USA.

L'azionario europeo è pronto a correre? "Tutti i segnali sembrano dire di sì e l’augurio è che non sia la solita falsa speranza. Non è una novità, infatti, respirare un certo clima di fiducia intorno all’equity del Vecchio Continente, ottimismo che stavolta trova radici nell’attenuazione del rischio politico, unita a un mix di fondamentali solidi, politica monetaria ancora accomodante e valutazioni a sconto. Il copione non è nuovo, dunque, ma i precedenti film hanno visto gli investitori parlare piuttosto che agire, dimostrando una certa mancanza di convinzione nelle potenzialità degli asset europei" sottolinea Witold Bahrke, senior macro strategist di Nordea AM.

"Finora il forte momentum macroeconomico, una crescita superiore agli Usa e valutazioni favorevoli non sono state sufficienti a vincere lo scetticismo dei mercati. Gli investitori, infatti, piuttosto che andare a caccia di affari, negli ultimi trimestri sono rimasti in disparte, intimoriti dal folto calendario politico del 2017 e dai rischi ad esso correlati. Dopo la vittoria di Macron, però, i timori sembrano essere stati lasciati alle spalle e la politica, che ha condizionato negativamente la performance dell’azionario europeo nel 2016 e all’inizio del 2017, dovrebbe quindi tornare a lasciare spazio ai fondamentali" prosegue il gestore dell'asset manager scandinavo.

"Dopo aver offerto per molto tempo un appeal superiore, i mercati statunitensi hanno probabilmente esaurito buona parte del loro potenziale a breve termine, quantomeno in termini relativi rispetto all’Europa. Nelle ultime settimane le nubi politiche sul Vecchio Continente vanno diradandosi, soprattutto in Francia dove si è affermato un governo apertamente pro-europeo. Una volta concluse le elezioni francesi, prevediamo un ritorno massiccio degli investitori nella regione. È quanto sta avvenendo: l’Europa è oggi il mercato azionario più attrattivo" spiega Geoffroy Goenen, head of Fundamental European Equity di Candriam Investors Group.

LEGGI ANCHE: GLI INVESTITORI TORNANO IN EUROPA, ECCO DOVE PUNTARE

Il gestore dell'asset manager franco-belga fa notare come la crescita degli utili aziendali proviene attualmente da fonti diverse, a seconda che si parli dell’Europa o degli Stati Uniti. Gli utili per azione crescono negli USA soprattutto grazie all’impegno a ridurre i costi e ai programmi di acquisto di azioni, mentre in Europa derivano dalla vivacità del volume d’affari delle imprese. "In aggiunta i P/E corretti per il ciclo indicano prezzi particolarmente convenienti in Europa rispetto agli Stati Uniti. In termini di valorizzazione, lo scarto attuale fra i prezzi statunitensi ed europei segna il suo livello massimo da diversi decenni, a favore dell’Europa. Il Vecchio Continente non è mai stato così conveniente rispetto agli Stati Uniti e finalmente il fenomeno della decompressione azionaria prende slancio. L’appeal delle azioni europee ha dunque spinto l’universo aziendale internazionale a interessarsene da vicino e, da un anno, a condurre ampie operazioni di acquisto" prosegue Goenen.

E quindi, dove puntare? Goenen nel breve termine privilegia i titoli esposti alla ripresa economica e agli umori del mercato globale, in settori prevalentemente ciclici: edilizia (Vinci), banche al dettaglio (Intesa, BBVA), private banking (Julius Baer) e beni di consumo ciclici (Yoox, Net-à-porter). A lungo termine preferisce invece le società innovative che presentano una crescita strutturale adeguata e stabile, in un contesto globale europeo di crescita modesta: ingredienti alimentari, chimica specializzata (Kerry, Chr Hansen, Symrise), elettrodomestici e prodotti per la cura personale (Reckitt, L’Oréal), componentistica auto (Valeo, Plastic Omnium), tecnologia (ASML, Dassault Systèmes).

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?