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Balls (Pimco): neutrali verso l'Italia ma incertezza su debito

11/23/2017 | Greta Bisello

L'intervista di Federico Fubini (Corriere della Sera Economia) ad Andrew Balls di Pimco: neutralità nei riguardi dell'Italia, dubbi sul debito nonostante un ritorno alla normalità


Pimco guarda l’Italia in maniera neutrale: non si vende, non si acquista. A rivelare le posizioni del mega-fondo californiano è il capo globale degli investimenti Andrews Balls intervistato dal Corriere della Sera Economia.

Il debito del nostro Paese fa meno paura e le previsioni per il prossimo anno sono quantomeno buone, Balls non ritiene le elezioni politiche di primavera un fattore di preoccupazione anche alla luce della nuova legge elettorale che argina la possibilità di un governo pentastellato.

La neutralità è la risultante della positività del breve periodo sommata a una preoccupazione diffusa nel medio termine. I rendimenti del decennale italiano sono all’1,8% mentre quelli americani al 2,4% e non c’è molto premio per il rischio. Per i prossimi 3-5 anni, le perplessità aumenteranno dato che la Bce interromperà gli acquisti di titoli di Stato, portandoli a zero probabilmente alzando i tassi di interesse e questo, prosegue Balls, avrà delle ripercussioni non solo per l'Italia ma per l'intera area euro.

In Italia, inoltre, a pesare saranno un possibile innalzamento degli spread e una maggiore volatilità dal momento in cui la banca centrale europea distoglierà l’attenzione su un’inflazione al 2%. Pimco infatti aveva previsto un maggiore sforzo e prolungamento del QE (che subirà un rallentamento a 30 miliardi € da gennaio a settembre 2018) ma in caso contrario, come in effetti si è dimostrato, l’obiettivo inflazione pare sfumare e un ritorno al QE sembra improbabile una volta arrestato.

E poi c'è la Germania e più in generale i paesi nord-europei che premono per far sì che i titoli di stato subiscano una sforbiciata con conseguente aumento degli spread e dei rendimenti.

Andrews Balls non sottovaluta però, tra le altre variabili, l’incognita politica. Il vento del populismo si è placato solo momentaneamente e potrebbe tornare a spirare se ci fosse una congiuntura di fattori quali recessione, un dubbio ruolo della Bce unito a tagli ai titoli di Stato.

 

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