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Hermes IM, 2018: Europa più attraente degli Usa

12/5/2017 | Greta Bisello

Nella seconda puntata dell'outlook 2018 si parla di azionario un confronto tra Europa e Stati Uniti e uno sguardo agli emergenti


Di normalizzazione delle banche centrali e delle conseguenze che questo cambio di rotta comporterà  avevamo parlato nella prima parte dell’outlook per il 2018 di Hermes IM.

 

UNO SGUARDO GLOBALE

 

A livello globale per il 2018 Geir Lode, head of global equities di Hermes Investment Management prevede delle revisioni a rialzo e forti dati macroeconomici.

Sarà un periodo caratterizzato dalla “Great Unwindings” (l'inversione di rotta) con la Fed, Bce e Bank of England che inizieranno il graduale processo verso la normalizzazione dei tassi. Il settore bancario beneficerà di questo rialzo, chi invece ne risentirà saranno le società con dividendi elevati e quelle che operano nel settore dei beni di consumo.

Il settore dell’information technology continua a essere competitivo e interessante nonostante l’incertezza politica derivante dalla Brexit e del referendum sull’indipendenza della Catalogna.

In generale Hermes Im rimane positivo sull’Europa se paragonato agli Stati Uniti, le società  europee sono in una fase inziale del ciclo evolutivo se paragonate a quelle d'oltreoceano.

 

EUROPA QUESTIONE DI UTILI

 

Appurato che l’Europa risulti più attraente rispetto agli Stati Uniti, c’è da stabilire se la ripresa degli utili (in doppia cifra) dell’ultimo anno sarà replicabile anche il prossimo.

Gli utili delle società, ribadisce James Rutherford, cio european equities di Hermes Investment Management, sono una variabile importante per la fiducia degli investitori.

La crescita è tornata nell’Eurozona e il Pil nel 2017 potrà toccare +2%, massimo livello post crisi finanziaria.

Anche i dati macro sorridono: disoccupazione vicina ai minimi e ripresa diffusa.  La fiducia ritrovata è evidenziata anche dal numero di quotazioni e progetti di investimento a lungo termine.

Brexit ed elezioni politiche in Italia invece saranno due degli eventi politici più rilevanti da monitorare per gli eventuali smottamenti che potrebbero provocare.

 

GLI EMERGENTI 

 

I mercati emergenti si trovano in un momento positivo, con inflazione e crescita che spingono dalla loro parte. Scendendo più nel dettaglio, Turchia e Sud Africa risultano molto vulnerabili a causa dell’indebitamento estero.

Il governo cinese ha introdotto misure per rallentare il mercato immobiliare, con risultati per ora contrastanti.

Un eventuale shock sui mercati sviluppati potrebbe avere ripercussioni sugli emergenti. Le tensioni geopolitiche come la Corea del Nord lo stretto di Taiwan o il Medio Oriente continuano a preoccupare. Nell’anno che si sta per concludere gli utili sono aumentati e l’importante sarà garantire che questo scia positiva prosegua.

Secondo Hermes Im, le azioni in portafoglio offrono ragionevoli prospettive di rialzo e, nonostante il flusso di capitali che si è riversato quest'anno sugli emergenti, i fondi globali erano neutrali alla fine del terzo trimestre.

 

 

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