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Comgest, Giappone: investire a lungo termine

12/18/2017 | Greta Bisello

Rieletto il premier Abe, la continuità fa bene al mercato nipponico che ormai è più di una semplice promessa per gli investitori che avranno la lungimiranza di posizionarsi a lungo termine


Shinzo Abe è stato riconfermato come premier in Giappone, i frutti del suo governo iniziano a essere maturi e questa continuità fa bene al mercato.

Vedere il Paese come una possibilità da giocare nel breve periodo può non essere una lettura corretta delle sue vere potenzialità  di lungo termine secondo Richard Kaye, japan portfolio manager di Comgest.

Il Paese sta vivendo ancora un periodo di forte crescita e anche le società stanno attraversando un momento particolarmente positivo.

 

I progressi sul fronte societario sono culminate in un miglioramento del RolC che ha portato ad una migliore creazione di valore per gli azionisti. Da quando Abe è in carica, il gap in termini di RolC tra il Giappone ed il resto del mondo si è ristretto da un livello record del 3,6% fino ad un mero 0,7% mentre la crescita degli EPS ha raggiunto un livello medio del 24,5%, un paragone favorevole rispetto al 4,1% di crescita media degli utili registrata nel resto del mondo. Un miglioramento della corporate governance significa che quasi la totalità delle società TSE-1 hanno responsabili esterni con una sensibile riduzione dei costi tra gli azionisti così come un sostanziale incremento dei payout.

 

Anche i dati macro risultano particolarmente incoraggianti: l’inflazione core e l’output gap sono entrambi in aree positive, con il PIL reale giapponese che mantiene una crescita solida da sette trimestri consecutivi – per la prima volta da undici anni. L’impatto recessivo causato dall’aumento dell’IVA nel 2014 è scomparso, il tasso di crescita potenziale è solido, sostenuto dalla crescita della produttività e dal tasso di occupazione in aumento grazie al ritorno della componente femminile incentivato dalle nuove iniziative del governo.

Nonostante ciò il rendimento complessivo dell’azionario giapponese negli ultimi 4 anni è stato in linea con quelli dei mercati sviluppati, un performance abbastanza deludente dal nostro punto di vista. Il mercato azionario giapponese tratta ad un rapporto prezzo/utili al 10% di sconto rispetto all’azionario globale escluso il Giappone ed è il mercato a maggior leva grazie alla ripresa del commercio globale.

 

Sebbene il Giappone non offra FANG (o titoli tech di società a grandissima capitalizzazione) offre comunque una serie di società quality growth in settori legati all’high-tech, come ingegneria, robotica, sensori, trattamento dei materiali o semiconduttori. Il Paese offre anche società domestiche a crescita di qualità – ad esempio quelle che traggono vantaggio dalla forza innovatrice di internet come MonotaRO, leader nei servizi di manutenzione, riparazione e ristrutturazione online per l’ampia gamma di SMEs industriali nipponiche. La crescita degli utili e il momentum nel 2018 dovrebbero continuare ad essere vigorosi nonostante la crescita sostanziale già ottenuta negli anni precedenti.

 

 

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