Gli investitori non hanno più molta fiducia nei confronti dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) a causa delle performance degli ultimi anni non proprio all’altezza delle aspettative. Secondo Michiel Verstrepen, economista, Degroof Petercam, bisogna tener conto che questi Paesi, in maniera particolare la Cina, rimangono paesi che contribuiscono alla crescita del prodotto interno lordo globale.

Il 2018 porterà dei cambiamenti a livello politico, ci saranno numerose elezioni che coinvolgeranno anche i paesi emergenti e dal cui esito dipenderà la stabilità delle economie coinvolte.

 

Quella brasiliana si sta riprendendo dalla recessione e dal trend disinflazionistico, pertanto le principali fonti di incertezza saranno rappresentate dal quadro fiscale e dall’esito delle prossime elezioni. Mosca è pronta per la ripresa con una minor dipendenza dal petrolio, anche se dovrà affrontare alcune difficoltà, tra vincoli di bilancio e la depressione demografica nel lungo periodo.

L’India si posiziona tra le economie emergenti con maggiore potenziale di crescita, con un insieme di riforme ambiziose già in programma, in grado di influenzare la crescita a breve termine e allo stesso tempo sostenere lo sviluppo a lungo termine.

Per la Cina la sfida principale è rappresentata dal conciliare le elevate aspettative di crescita con la ricerca di stabilità finanziaria.

Il Sud Africa rischia di non partecipare alla ripresa globale, se le elezioni che potenzialmente potrebbero fornire una soluzione a problemi strutturali come l’alto livello di ineguaglianza tra la popolazione non si concludessero nel modo più favorevole.