"Tutto ciò che puoi immaginare è reale", prendendo in prestito una citazione cerchiamo di sintetizzare i vari punti di vista degli esperti che si sono confrontati sugli sviluppi tecnologici legati all'industria del wealth management durante la Costumer Conferenze organizzata a Roma da Objectway e giunta alla sua terza edizione.

 

Luigi Marciano, ceo e founder di Objectway, fa gli onori di casa nella Villa Miani sede della OWIN18: "Troppi imprenditori e aziende considerano le tendenze emergenti come minacce quando dovrebbero essere considerate come sfide dell'innovazione. È vero, come nel quattordicesimo secolo, questi problemi non possono essere risolti facilmente e presto" e prosegue "L'innovazione digitale è oggi al centro delle nostre piattaforme di successo. Le soluzioni digitali adottate dai principali attori di tutto il mondo stanno guidando miglioramenti universali nelle relazioni con i clienti, esperienze, consapevolezza, coinvolgimento e sicurezza".

Insomma il punto di vista è chiaro quei trend che vengono comunemente definiti come disruptive altro non sono che le conseguenze di progressi già conseguiti negli scorsi anni, il vero punto sta nell'applicazione concreta.

Su questo si esprime Lorenzo Pagnin, chief technology officer di Objectway, il quale ricorda che se si guarda al 2020-2022 alcune delle tecnologie che popoleranno i prossimi anni già esistono nel business di oggi. 

 

Un altro tema condiviso e ribadito più volte è l'importanza dell'esperienza ibrida. La carta vincente per le società di asset management sarà quella di abbracciare in egual misura la parte tecnologica  (inevitabile) senza venir meno quella umana. 

Niente paura quindi di robot, app, nuovi strumenti di gestione del risparmio poichè come afferma Peter Schramme, chief business development officer Objectaway, la tecnologia è un buon "maggiordomo" capace di aiutare quando necessario e di essere discreto quando non è richiesto.

 

E poi c'è il cliente; a volte trascurato, altre dimenticato quando invece dovrebbe essere il soggetto principale per il quale lavorare e implementare. Proprio il fruitore si dice pronto al cambiamento ma senza generalizzare, anche in questo caso torna la duplice necessità di strumenti digitali per operazioni più semplici o intuitive e dall'altra parte l'aiuto di un professionista per azioni più complesse e per le quali è necessario fidarsi. Questo è evidente appena spostati al demo corner spazio dedicato ai nuovi softwer implementati da Objectway in cui le parole degli esperti hanno guidato passo passo i professionisti di tutto il mondo.

 

La fiducia è legata a doppio filo al quadro normativo nel quale si opera ecco allora che diventa necessario parlare di MiFID II, Geoff Towers, chief executive officer, BNY Mellon – Pershing, la definisce un'opportunità per dimostrare al cliente che si può affidare e che può scegliere in base a costi ma soprattutto competenze. 

 

"Per quale motivo le banche non sono presenti in Star Trek? Ovviamente perché è ambientato nel futuro!" con questa provocazione Spiros Margaris, Fintech influencer, introduce il difficile rapporto tra istituti bancari e tecnologia. Con alcune doverose eccezioni da fare, il settore risulta ancora indietro rispetto ai bisogni e alle richieste dei propri clienti e questa considerazione dà modo di riflettere sulle possibilità di fare open banking in cui i clienti siano possessori dei propri dati (il presupposto sarà anche quello di una condivisione degli stessi). In questo senso, ad oggi, si assiste a un implemento in fatto di servizi che permettano i pagamenti online.