Tempo di lettura: 2min

Fidelity International, Fed: il toto rialzo dei tassi

3/20/2018 | Greta Bisello

In attesa della riunione della Banca Centrale Americana, cresce l'incertezza per il numero di rialzi previsti per il 2018, il primo atteso proprio per domani


Incertezza Fed, nell'attesa della riunione di domani. Il toto rialzi per il 2018 questa volta oscilla tra i 3 annunciati e i 4 probabili. Il tono da parte degli esponenti della banca centrale è cambiato e dà delle indicazioni diverse rispetto alla fine dello scorso anno.

Parlando al Congresso sulle prospettive della politica monetaria, il nuovo presidente Jerome Powell ha tenuto un discorso particolarmente ottimistico. Ha parlato della necessità di evitare "un surriscaldamento dell'economia", non escludendo un percorso predefinito di quattro aumenti. 

Prosegue nell'analisi Nick Peters, gestore multi asset di Fidelity International, che analizza le parole dell'influente rappresentante della Fed di New York William Dudley il quale ha delineato un passaggio a quattro aumenti dei tassi all’incirca nello stesso periodo, affermando che si tratterebbe di un cambiamento ancora “graduale”. Persino Lael Brainard, di solito accomodante, ha pronunciato un discorso di impronta differente intitolato "Destreggiarsi nella politica monetaria quando le difficoltà diventano fattori di slancio". 

 

Sembra dunque che la banca centrale statunitense ritenga che l’inflazione sia in procinto di aumentare (anche se i dati non lo registrano ancora in maniera univoca) e che la Fed abbia il compito di agire in tal senso. Ed è tuttavia probabile che la volatilità dei mercati possa crescere ulteriormente. Secondo l'esperto di Fidelity International i 4 rialzi potrebbero essere messi in discussione nel caso in cui le condizioni economiche e di mercato diventassero meno agevoli.

Il punto però sul toto rialzi non è il vero nodo da sciogliere. Hanno costituito motivo di preoccupazione un improvviso aumento del prezzo del petrolio o di un hard landing in Cina.

Potremmo inoltre trovarci in un contesto poco adatto all’adozione di politiche monetarie più restrittive: la contrazione del bilancio della Fed e un aumento delle emissioni di Treasury USA potrebbero infatti esercitare una pressione rialzista sui rendimenti obbligazionari a scadenza più lunga. Si tratta di una circostanza che potrebbe in effetti creare preoccupazione sui mercati, con la Fed che potrebbe fare ben poco al riguardo se non, naturalmente, evitare quattro rialzi dei tassi. 

 

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?