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Credit Suisse: ricerca e diversificazione i punti di forza

4/16/2018 | Greta Bisello

Zhu Lei, senior portfolio manager del gruppo svizzero incontra la stampa specializzata per fare il punto sulle obbligazioni corporate asiatiche


Il 2017 ha sorriso al credito asiatico che ha registrato rendimenti stabili e robusti e la previsione è il mantenimento di uno scenario molto simile anche per quest'anno. Il ritorno della volatilità al quale si è assistito in questo periodo resterà nei mercati del Tesoro statunitensi a causa di alcuni fattori esogeni tra cui le riforme fiscali del presidente Trump, le guerre commerciali a livello globale e le aspettative del rialzo dei tassi.

Secondo quanto analizzato da Zhu Lei, senior portfolio manager, deputy head of portfolio management asian fixed income, l'Asia continua a offrire un rapporto rischio/rendimento interessante  rispetto alle obbligazioni societarie statunitensi ed europee.  

Le società asiatiche godono di ottima salute questo è vero se si compara la media di default della suddetta area questa risulta più bassa di quella societaria a livello globale.

Le obbligazioni in valuta locale rimangono la principale fonte di finanziamento rispetto a quelle in dollari in molti paesi asiatici e nello specifico in Cina. 

 

Come testimoniato alla stampa finanziaria incontrata a Milano, "Il punto forte della strategia" - ribadisce l'esperta di Credit Suisse -,  "rimane la ricerca sulle singole società, monitorandole a livello quantitativo avvalendosi dei numeri ma sopratutto qualitativo".  E non sempre le dimensioni della società sono sintomatiche di successo, alcune piccole aziende infatti risultano più attraenti. 

In generale, l'Asia rimane un mercato per "investitori stabili", un luogo abbastanza equilibrato e la Cina si mantiene invece un mercato sui generis se comparato agli altri emergenti o ai mercati sviluppati. 

 

Lo strumento utilizzato e presentato è il Credit Suisse (Lux) Asia corporate bond fund, che investe principalmente in società asiatiche con un'allocazione settoriale, sovrappesati su settori quali real estate e assicurazioni, sottopesando il settore bancario.

 

Zhu Lei si esprime anche circa la recente tensione generata dalla guerra dei dazi innescata dalle decisioni del Presidente Trump: "Questo tipo di voci generano senza dubbio disturbo ma l'impatto, guardando ai dati, è limitato; hanno alzato la voce e continueranno a farlo ma costituirà un problema circoscritto", commentando l'attuale rapporto commerciale Cina-Stati Uniti.

 

 

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