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GAM: incertezza diffusa in Russia

4/20/2018 | Greta Bisello

Trump pone nuove sanzioni a Putin che si difende, il mercato azionario cede e il rublo si indebolisce, ecco quali i risvolti futuri previsti da Paul McNamara


Trump continua a sanzionare la Russia ma questa volta risulta diversa dalla precedente: la penalizzazione non è tanto rivolta alle aziende ma a determinati personaggi con delle implicazioni politiche. Il movimento è chiaro, il Presidente americano sta cercando di di punire coloro i quali sono entrati in maniera attiva nelle elezioni del 2016. 

 

Paul McNamara, direttore degli investimenti per le strategie emerging markets di GAM Investments, fa un paragone con le sanzioni del 2014 quando Putin invase la Crimea: allora agli investitori statunitensi fu proibito di acquistare nuovi titoli, mentre ora non possono detenere nessuna forma di debito o azione nelle entità sanzionate, che comprendono una delle più grandi aziende al mondo di alluminio. In altre parole, gli investitori sono stati costretti a vendere le loro posizioni esistenti. Il risultato è un deciso declino dei prezzi degli asset russi: il mercato azionario è sceso dell’8%, i rendimenti delle obbligazioni governative hanno raggiunto i 50 pb e il rublo è sceso al 10%.

 

Le dimensioni di questi movimenti riflettono l’incertezza degli investitori, che temono che tali sanzioni possano inasprirsi, spingendoli a ulteriori vendite forzate. Riflettono inoltre posizioni pesanti negli asset locali: la Russia ha rappresentato una sovraponderazione diffusa nei portafogli obbligazionari e azionari dei mercati emergenti, con la conseguente attrazione di afflussi significativi in seguito al miglioramento dei fondamentali economici del Paese. Si è avuto un recupero della crescita (sebbene inferiore alle attese in considerazione delle metriche di credito), mentre le quotazioni più alte del petrolio hanno promosso gli scambi e i bilanci fiscali. Le riserve di valuta estera sono cresciute costantemente fino a toccare US$ 458 mld dai $350 mld degli inizi 2015. Al contrario della Turchia, il bilancio pubblico e la bilancia dei pagamenti russi sono molto solidi.

 

Le autorità russe dal canto loro hanno risposto sospendendo i normali acquisti di dollari statunitensi e fornendo liquidità agli attori locali. Anche la Banca centrale potrebbe ridurre il proprio ciclo di taglio dei tassi. In ogni caso, non è previsto un intervento nel mercato dei cambi, a meno che il rublo non si indebolisca in maniera significativa rispetto ai livelli attuali.

 

Il futuro porterà a due strade distinte, prosegue McNamara, un inasprimento delle sanzioni avrebbe sicuramente un ulteriore impatto negativo sui prezzi degli asset russi, ma senza di esso, l’impatto macroeconomico sarebbe minimo, rendendo le valutazioni estremamente convenienti. L’imprevedibilità della Casa Bianca rende ancora più difficile per gli investitori valutare la situazione e le loro posizioni.

 

A febbraio GAM ha ridotto l'esposizione alla Russia, considerando che gli asset locali avevano già avuto una performance forte e che quindi sarebbero state necessarie quotazioni del petrolio nettamente più alte per ottenere guadagni maggiori. Si resta quindi con una posizione neutrale sulle obbligazioni locali, con una duration leggermente long, per un ulteriore taglio dei tassi da parte della Banca centrale, a causa dei bassi livelli d’inflazione. 

 

 

 

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