Tempo di lettura: 3min

Gestore della settimana: Figdor (Lyxor/Tiedemann) positivo sulle M&A

5/2/2018 | Marcella Persola

Per il gestore l'attività di fusioni e acquisizione è cresciuta grazie al migliorato clima di fiducia delle imprese, ma anche all'introduzione di tecnologie rivoluzionarie che hanno spinto l'attività in alcuni settori


Positivi sulle fusioni visto non solo il migliorato clima di fiducia delle imprese, ma anche l'introduzione di nuove tecnologie rivoluzionarie in alcuni settori che ha dato spinta all'attività di M&A. Così la pensa Drew Figdor, (nella foto) gestore del Lyxor/Tiedemann Arbitrage Strategy Fund, che commenta le prospettive del mercato e le opportunità di crescita dello stesso.

 

Quali prospettive vedete nel vostro mercato di riferimento?

Continuiamo a riscontrare un flusso di operazioni guidato da una maggiore trasparenza in materia di riforma fiscale, da tassi di interesse storicamente bassi e dalla solidità dei mercati globali. L'attuale contesto normativo e la politica commerciale degli Stati Uniti hanno provocato un aumento degli spread, in quanto gli investitori event-driven si preparano a far fronte agli effetti derivanti da una guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, come ad esempio il ricorso alle autorità antitrust quale strumento di ritorsione. Questo ha creato nuove opportunità per il nostro team, che è specializzato nella complessità normativa. Abbiamo inoltre assistito a un aumento delle operazioni di M&A europee sulla spinta della forte crescita economica della regione. Guardando al 2018 e al 2019, siamo ottimisti sulle prospettive di crescita in materia di M&A. Questa visione è favorita da gruppi di dirigenti e consigli di amministrazione che dispongono finalmente di certezze sulla riforma fiscale e sulla deregolamentazione. Non solo è migliorato il clima di fiducia delle imprese, ma l'introduzione di nuove tecnologie rivoluzionarie in tutti i settori continua a dare slancio all'attività di negoziazione.

 

Dove trovare quindi le maggiori opportunità?

Su scala geografica, la maggior parte delle nostre opportunità è localizzata negli Stati Uniti e in Europa occidentale per una serie di motivazioni - economie sviluppate con mercati finanziari consolidati, stato di diritto, elevata trasparenza nelle operazioni delle imprese in cui investiamo grazie a regimi normativi avanzati, linguaggio comune, e analogie nel modo in cui il business è condotto in ogni regione. Mentre gli operatori asiatici, in particolare la Cina, hanno assunto una posizione di rilievo sulla scena M&A, i recenti sviluppi sul fronte normativo, sia negli Stati Uniti che in Cina, hanno frenato l'attività di negoziazione transfrontaliera tra i due paesi.

 

 

Quali sono stati i principali driver di performance per il fondo lo scorso anno?

L'unico fattore comune alla performance registrata lo scorso anno è stato la nostra abilità nel prevenire o mitigare i rischi. Le nostre prime 5 posizioni hanno rappresentato oltre il 90% della nostra performance positiva e ciascuna di queste trattative è stata un caso a sé. Siamo stati in grado di generare significativi rendimenti da realtà che spaziavano da trattative preliminari con più parti interessate, ad accordi in cui la risoluzione era subordinata a una complessa battaglia legale, fino ad accordi amichevoli con gli interlocutori. 

 

Quali fattori macro incidono sulla vostra strategia?

Gli eventi politici e normativi influiscono sulla nostra strategia perché molti dei principali ostacoli alla chiusura di una transazione risiedono nell'approvazione da parte delle autorità antitrust e di altri organismi di regolamentazione come CFIUS (Comitato sugli investimenti esteri negli Stati Uniti d'America). Nella misura in cui le autorità antitrust decidono di adottare una nuova visione degli eventi, come abbiamo osservato nell'operazione Time Warner, gli spread si ampliano a causa dell'aumento dell’incertezza. In un mondo in cui gli affari si svolgono a livello globale, sono necessarie relazioni amichevoli e stabili tra i paesi per poter concludere accordi, in quanto questi dipendono dalle approvazioni dei paesi di tutto il mondo. La nostra strategia è influenzata anche da fattori economici quali i tassi di interesse, il PIL, le aliquote fiscali, il clima di fiducia delle imprese, ecc. che spingono gli spread a ridursi o ad ampliarsi e hanno un impatto sulla quantità di operazioni effettuate.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?