Saper analizzare e studiare movimenti importanti di cambiamento come quelli recenti è la chiave della strategia di T.Rowe Price che super il traguardo simbolico dei 1000 miliardi di patrimonio in gestione e mette in campo la sua dublice esperienza nell'azionario e nell'obbligazionario.

E' questo il caso della presentazione, a Milano, a stampa e investitori, di Ken Orchard, co-gestore del fondo T. Rowe Price Diversified Income Bond e Taymour Tamaddon, gestore del fondo T. Rowe Price US Large Cap Growth Equity, che restuisce l'attuale contesto di mercato. 

Torniamo a pensare e definire il 2017 come l'anno goldilocks, probabilmente un unicum per stabilità e crescita diffusa; sebbene il 2018 abbia avuto qualche difficoltà iniziale e la volatilità è tornata a far capolino questo non preoccupa l'esperto di T.Rowe Price che confida in un'operazione di politica monetaria da parte delle banche centrali che sarà il più possibile graduale. I rendimenti obbligazionari certo sono ancora bassi e da monitorare rimane la volatilità legata a doppio filo con i crediti societari; il questo ambito rimane da preferire secondo Orchard il credito americano che riceverà un'ulteriore spinta dalla riforma  fiscale del Presidente Trump. 

L'analisi e lo studio diventa ancor più importante nella scelta dei Paesi in grado di fare meglio in un determinato contesto; "scoprire nuovi Paesi che seguono dei percorsi similari", anche se questo è tutt'altro che facile in una moltitudine diversa di cicli economici. I mercati emergenti rimangono da prediligere e l'analsi ricade anche su alcuni Paesi di cui sentiamo parlare poco come l'Australia (per materie prime), posizioni short con la Polonia (previsti rialzo dei tassi entro fine anno) o ancora, prosegue l'esperto obbligazionario, situazioni difficli come quella dell'Argentina non obbligano a "stargli lontano" solo per una vulnerabilità che può essere passeggera, altro caso invece quello della Turchia che mostra, a causa del suo governo, un problema strutturale e di difficile gestione. 

Seicento miliardi dei mille gestiti riguardano l'azionario Usa, su questa considerazione si apre l'analisi di Tamaddon che si concentra sulla carrellata di alcuni settori interessanti per i prossimi anni come e-commerce, industriali, sanità e faang: "Trovarsi dal giusto lato del cambiamento è di vitale importanza, cerchiamo quindi di investire in quelle società che a nostro parere stanno veicolando il cambiamento, sfruttandone le potenzialità. Tra i primi dieci titoli del fondo T. Rowe Price US Large Cap Growth Equity troviamo infatti nomi molto importanti in quest’ottica, come Amazon, Alphabet, Microsoft e Facebook, di cui siamo tra i primi cinque investitori". 

Il settore tech dà modo di ribadire, secondo l'esperto, l'assenza di un pericolo bolla (come quella vissuta negli anni '90) bensì siamo in grado di parlare di un rally che continua a perdurare. E su questo Tamaddon conclude: "Sul segmento tecnologico, la vera disruption negli ultimi anni è stata legata alla cloud technology, che ha ridotto i costi fino al 70%. Nei consumi al dettaglio, la nascita e la crescita dell’e-commerce ha avuto un impatto notevole sul settore, ci piacciono in questo contesto società come Paypal, che si sta muovendo sempre più verso servizi studiati per i mobile paying, nuova frontiera del commercio online. Nel settore dei media, la spesa sta cambiando drasticamente e questa rivoluzione si riflette sull’andamento dei ricavi, è necessario riuscire ad essere selettivi e a prevedere quali società sono sufficientemente differenziate per continuare a crescere. Nel settore della salute negli Usa, la crescita sostenuta negli ultimi vent’anni ha reso tale area un bacino di occupazione notevole, andando a sua volta a sostegno della crescita dell’economia più in generale".