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6/19/2018 | Greta Bisello
Il debito dei mercati emergenti sembra beneficiare di un supporto migliore in termini di valutazioni. Ciò è dovuto in parte alla precedente debolezza, mentre gli spread del mercato high yield sono scesi notevolmente fino a raggiungere livelli non particolarmente appetibili rispetto al passato.
Secondo l'analisi di Rob Neithart, gestore del fondo Capital Group Global High Income Opportunities (LUX) tra le diverse aree del debito emergente è da preferire al momento le obbligazioni in valuta locale per via delle valutazioni e di fattori tecnici favorevoli, specialmente sul segmento a lunga della curva. Sul mercato del debito in USD, per contro, Capital Group è diventata più prudenti perché le valutazioni sono cambiate. A questi livelli di prezzi e spread vi sono semplicemente meno margini di errore. In termini regionali, si mantiene generalmente una maggiore esposizione all’Asia e ai mercati locali in particolare.
Un esempio di Paese con giudizio positivo è l’India. Le riforme attuate dal governo hanno migliorato notevolmente la flessibilità dei conti pubblici nonostante i timori immediati dei mercati, la banca centrale continua a perseguire una politica monetaria restrittiva e la valuta ha dato prova di stabilità a fronte dell’aumento dei tassi d’interesse globali.
Inoltre sono state incrementate le posizioni in Malaysia. È passato molto tempo da quando Capital Group ha avuto nel fondo un’esposizione significativa a questo paese. La valuta sembra relativamente sottovalutata e molto più isolata da eventuali inversioni di rotta dei flussi globali di portafoglio rispetto al passato.
Nonostante i rendimenti dei Treasury USA decennali abbiano raggiunto recentemente la soglia del 3%, l’impatto sul debito emergente potrebbe essere limitato. Finché il quadro macroeconomico rimane propizio (ossia caratterizzato da una crescita globale sincronizzata che sostiene l’espansione delle economie emergenti e la stabilità dei prezzi delle commodity), l'esperto crede che i mercati emergenti riusciranno a resistere agli effetti dell’aumento dei tassi statunitensi. La maggior parte delle economie emergenti presenta condizioni d’inflazione favorevoli, che permettono a molte banche centrali di adottare misure espansive, con ricadute potenzialmente positive sui prezzi delle obbligazioni e sulla crescita economica. Laddove ci sono problemi (ad esempio Argentina e Turchia), questi tendono ad essere più idiosincratici che rappresentativi dell’universo
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