Tempo di lettura: 1min
7/3/2018 | Greta Bisello
I mercati emergenti continuano ad avere livelli di indebitamento sul PIL più bassi rispetto ai mercati sviluppati. Tuttavia, dal 2009 in poi i primi hanno visto aumentare il loro livello di indebitamento fino a raggiungere in media, tenendo in considerazione gli ultimi dati disponibili, il 183% circa del PIL.
Escludendo la Cina dal gruppo di Paesi Emergenti considerati, si riscontra che il livello di indebitamento negli ultimi 20 anni sia stato pressoché in equilibrio, un elemento questo fondamentale positivo per gli investitori.
Su questo Patrick Zweifel, chief economist di Pictet Asset Management: "la maggior parte dell’aumento deriva dal debito aziendale cinese. Per contro, il debito pubblico (sovrano) e il debito delle famiglie sono rimasti piuttosto stabili. L’aumento del 45,4% sul PIL in Cina è avvicinato solamente dal dato della Turchia, con un incremento del 29,1% del PIL.".
Sebbene le dimensioni del debito aziendale cinese siano state considerate fonte di rischio sistemico globale da parte dei decisori politici, l'esperto non ritiene che la bolla possa esplodere.
"In primo luogo, a parte il debito aziendale in eccesso, i fondamentali macroeconomici cinesi sono ampiamente in buona salute" prosegue Zweifel "ci si aspetta una riduzione ordinata e gestita del livello di indebitamento aziendale per un periodo di anni, che sicuramente graverà sulla crescita complessiva. In secondo luogo, gran parte del debito è emesso da imprese di proprietà statale (SOEs), che sono quasi-sovrane e possono essere considerate come finanziate dal governo cinese".
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie