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7/9/2018 | Greta Bisello
Che l'Italia non fosse un porto sicuro negli ultimi mesi è ormai noto a tutti. Oltre al rischio politico anche alcuni indicatori economici sono risultati negativi come il PMI che è sceso da 59 a gennaio a 53 a maggio, attestandosi pur sempre intorno alle medie storiche di lungo periodo.
A livello globale, secondo Alessandro Tentori, direttore investimenti di AXA Investment Managers Italia: "Prevale una grande incertezza sia sulla durata effettiva di un ciclo congiunturale che negli Stati Uniti appare maturo, come anche sulla sostenibilità della crescita dell’Eurozona in uno scenario di rallentamento globale.
Al momento il rischio paese sembra non influenzare le decisioni dei piani di investimento aziendali, ma conclude l'esperto: "Il prolungarsi di questa fase di incertezza potrebbe recare danno agli aggregati economici, rallentando cosi oltre le attese la crescita nel 2019. Nelle nostre previsioni abbiamo una crescita del Pil italiano leggermente sopra il consenso degli analisti, sia per quest’anno (1.5%) che per il 2019 (1.4%). Nel medio/lungo periodo dominano invece le solite tematiche inerenti alla sostenibilità fiscale e alla competitività internazionale dell’export. Va necessariamente fatto notare che queste importanti tematiche non sono una peculiarità dell’economia Italiana, ma sono piuttosto condivise da diversi paesi membri dell’Unione".
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